Suo figlio annegò nel lago di Como, la battaglia di Patrizia: "Subito i bagnini"

Le attività per rendere il Lario più sicuro

PERICOLO Claudio Brunetti, morì a 15 anni annegato nel lago di Como   L’associazione nata in suo nome si batte per rendere il Lario più sicuro

PERICOLO Claudio Brunetti, morì a 15 anni annegato nel lago di Como L’associazione nata in suo nome si batte per rendere il Lario più sicuro

Delebio (Sondrio), 16 luglio 2018 -Sono passati quasi undici anni da quel tragico giovedì di luglio che si portò via Claudio, e da allora la sua mamma, cercando di combattere un dolore impossibile, sta portando avanti una battaglia affinchè tragedie come quella che ha spezzato la vita del figlio 15enne non ricapitino più. Era il 12 luglio del 2007 quando Claudio Brunetti, giovane di Delebio, perse la vita nel lago di Como, al largo della spiaggetta di Piona. Nessuno si accorse della tragedia: le cronache di quel giorno raccontano di una turista svizzera che in lontananza vide Claudio alzare le braccia e poi sparire sott’acqua.

"Il pensiero che abbiamo fatto immediatamente, io e mio marito - ha sempre detto la mamma di Claudio, Patrizia Gobbi - è che forse mio figlio si sarebbe salvato se quel giorno ci fosse stato un bagnino". Un pensiero che si è trasformato, poi, in azioni concrete, nella creazione di un’associazione, “Gli amici di Claudio”, e in iniziative che si pongono proprio come obiettivo quello di garantire la sicurezza dei bagnanti, dei tanti, giovani e meno giovani, che anche dalla Valtellina d’estate cercano di sfuggire all’afa con un tuffo nel Lario. "Sono ormai dieci anni che l’associazione opera sulle rive del lago di Como, attualmente sulla sponda di Colico e Sorico, garantendo la presenza di bagnini che vigilano sui bagnanti - racconta Patrizia Gobbi - Per un anno, nel 2011, il servizio era stato attivato anche a Gera Lario, ma poi il Comune non ha rinnovato l’adesione all’iniziativa. Si tratta, infatti, di un’attività che svolgiamo su richiesta dei Comuni. Quando abbiamo iniziato, nel 2008, operavamo grazie anche alla “Salvamico” di Sondrio, che ci garantiva collaborazione sul lato tecnico e organizzativo. Poi, nelle estati del 2015 e del 2016, abbiamo collaborato con la Croce rossa, e dall’anno scorso stiamo portando avanti il servizio da soli, sempre, ovviamente, avvalendoci di persone esperte in materia".

La battaglia della mamma di Claudia passa anche per la Regione Lombardia: la sua speranza, infatti, è che si riesca ad arrivare ad una legge regionale per la sicurezza dei bagnanti del lago. Insomma, un obbligo a garantire la presenza di bagnini in determinati periodi dell’anno. "Avevamo quasi cantato vittoria un anno e mezzo fa, quando avevamo visto una bozza di legge regionale che, però, non è mai stata portata a termine: ci voleva più coraggio per imporre ai Comuni del lago di offrire questo servizio - prosegue Patrizia Gobbi - Tornerò però in Regione, intanto comunque grazie all’intervento dell’associazione sono stati stanziati maggiori fondi per questa attività". E da quest’anno, oltre i bagnini, sulle spiagge di Colico e Sorico nei weekend ci sono anche i “Bau watch”, bagnini a quattro zampe in grado, oltre che di salvare vite, anche di avvicinare grandi e piccini ad un tema, quello della prevenzione e della sicurezza.