REDAZIONE SONDRIO

Autisti Stps, sul tavolo c’è l’incognita cassa integrazione

Il presidente Natalia Cristini: "Stiamo usufruendo dell’ultima settimana. I dipendenti lavorano a rotazione"

Permangono le difficoltà nel settore dei trasporti pubblici locali. Gli autisti sono ancora in cassa integrazione e il servizio, anche in virtù delle norme sul distanziamento è ancora ridotto. La capienza dei pullman infatti, è diminuita del 50% circa.

"Stiamo usufruendo dell’ultima settimana di cassa integrazione – afferma l’ingegnere Natalia Cristini, presidente di Stps (Società trasporti pubblici di Sondrio) – gli autisti lavorano a rotazione. Stiamo valutando se richiedere ancora la cassa integrazione, ma preferiremmo tenerla per l’autunno, periodo che per noi è sempre stato critico. Al termine dell’estate infatti, molte corse vengono soppresse e, normalmente, ci si ritrova con un esubero di personale". Le linee mare sono ripartite e i passeggeri familiari-conviventi potranno viaggiare affiancati. Sfortunatamente, è venuto meno il noleggio dei bus "Lavoravamo molto con i Grest. Effettuavamo gite, portavamo i ragazzi ai parchi acquatici. Adesso è tutto fermo, probabilmente fino a marzo 2021, anche se alcune associazioni parlano addirittura di marzo 2022".

Intanto è ripartito il servizio di trasporti con la Svizzera. "Stiamo valutando come procedere – continua Cristini – alcuni dipendenti sono andati in pensione e abbiamo effettuato nuove assunzioni. Speriamo nella stagione estiva. Certo, se i turisti non si recano al mare o in montagna, non partono per gite o viaggi culturali, non usufruiscono neppure del servizio di trasporto pubblico. Si tratta dei cosiddetti "interessi interconnessi": siamo tutti collegati".

Molti dubbi permangono anche per quanto riguarda il trasporto scolastico. A settembre infatti, gli autobus che effettuano il servizio per gli studenti viaggiano al completo. Per rispettare quanto previsto dalle norme Covid bisognerebbe raddoppiare il numero dei mezzi, con conseguente aumento del personale e di tutti i costi relativi. "È praticamente impossibile – aggiunge Cristini – L’unica soluzione percorribile sarebbe quella di "sfasare" gli orari di ingresso e di uscita dalle scuole. Così i pullman riuscirebbero ad effettuare un doppio giro. L’agenzia Tpl (Trasporto pubblico locale) sta già lavorando con la Prefettura per trovare una soluzione al problema. Per farlo però, bisogna prima di tutto comprendere le modalità con cui riapriranno le scuole".

Valentina Parmigiani