Assalto in stile militare . Logistica nel mirino: stesso colpo un anno fa

Strade bloccate da nove mezzi fra auto e furgoni a Casnate con Bernate ma il piano di dieci uomini incappucciati fallisce e sono costretti a fuggire .

Assalto in stile militare . Logistica nel mirino:  stesso colpo un anno fa

Assalto in stile militare . Logistica nel mirino: stesso colpo un anno fa

Strade bloccate da nove mezzi tra auto e furgoni, e chiodi sparpagliati a terra per impedire l’arrivo delle pattuglie. Piazzati in pochi minuti da una banda di undieci uomini incappucciati, che mercoledì sera ha tentato l’assalto della El Logistica Srl di Casnate con Bernate, in via Arno. Il secondo attacco identico in poco più di un anno, ma che questa volta andato a vuoto grazie al sistema di allarme, che è scattato e ha messo in fuga i ladri. È successo tutto in pochissimi minuti, alle 21 circa, quando l’entrata in funzione dell’allarme ha fatto convergere pattuglie della Squadra Volante e dei Carabinieri. Ora le indagini sono passate alla Squadra Mobile della Questura, che ieri ha coordinato tutti gli accertamenti preliminari alla ricerca di tracce di qualunque genere.

A febbraio dello scorso anno, lo stesso tipo di assalto aveva garantito un bottino di circa 200mila euro, in merce asportata dalla sede della società che si occupa di ricezione e consegna merci, di vario genere. Scatoloni destinati rapidamente a consegne, stoccati nel magazzino di Casnate: erano stati presi soprattutto articoli di elettronica, i più ricercati e facilmente piazzabili sul mercato, come pc, tablet, iPod e iPad. Ora è partita la nuova indagine. Mercoledì sera i veicoli, rubati e abbandonati nelle strade adiacenti il capannone, sono stati messi sotto sequestro. Sono inoltre stati acquisiti i filmati delle telecamere di sorveglianza dell’intera zona, e svolti tutti gli altri accertamenti. La sera del 12 febbraio 2023, l’assalto era stato ripreso dalla videosorveglianza, e aveva mostrato ogni dettaglio del furto, commesso in pochissimi minuti. Si vedeva un camion che procedeva in retromarcia, sfondava il cancello della recinzione e poi l’ingresso del capannone. Poco distanti, c’erano alcuni uomini con il volto coperto, cappucci neri calati sulla testa e abiti scuri senza scritte, indifferenti alla telecamere che, pure riprendendo tutto, non hanno rivelato nulla di utile per arrivare alla loro identificazione. Si erano avvicinati veloci al camion usato come ariete, e poi verso gli scaffali da ripulire. Ora le modalità sono estremamente simili, e quella banda di uomini rimasti a tutt’oggi ignoti, potrebbe essere la stessa.