Aprica, marito e moglie uccisi dal gas

Le vittime sono Ottavia Bigiolli e Lorenzo Romegioli, entrambi 64enni originari della bassa Valtellina

La baita a 1.700 metri di quota

La baita a 1.700 metri di quota

Aprica (Sondrio), 11 novembre 2018 -  Il figlio che lavora e vive in Svizzera non aveva notizie di loro da alcuni giorni, non rispondevano alle telefonate e non avevano dato più notizie, non c’era verso di mettersi in contatto con i genitori, così ha chiesto ad un vicino di casa di andare a vedere se stavano bene. È stato lui, uno dei gestori del Rifugio Valtellina poco distante dall’abitazione in legno dei coniugi, a fare la terribile scoperta e a trovare Ottavia Bigiolli e Lorenzo Romegioli, entrambi 64enni originari della bassa Valtellina, senza vita nella loro casa all’Alpe Palabione, a 1.700 metri di quota nel territorio comunale di Aprica.

Marito e moglie sono morti per intossicazione da monossido di carbonio, probabilmente nel sonno, senza nemmeno accorgersi di nulla. A causare la dispersione nell’abitazione del monossido sarebbe stato il malfunzionamento di un generatore di corrente che era situato nel locale accanto alla camera da letto dei coniugi e che, forse, sarebbe dovuto stare all’esterno della casa. Ottavia e Lorenzo erano due allevatori, lei originaria di Civo, lui di Cercino, e fino a tre anni fa vivevano a Tresivio, poi si erano trasferiti in quota sopra il Passo dell’Aprica. Il vicino ieri mattina ha visto, da una finestra, i corpi esanimi dei due valtellinesi e ha allertato i soccorsi. Sul posto in poco tempo si sono portati i Vigili del fuoco, i tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, l’elicottero del 118 e i carabinieri di Aprica. Al loro arrivo, però, per i due coniugi non c’era più niente da fare e il medico ha constatato il decesso. Difficile al momento affermare con certezza a quando risalga la morte di Ottavia Bigiolli e Lorenzo Romegioli, ma marito e moglie potrebbero essere morti solo poche ore prima, nella notte tra venerdì e sabato, anche se i tentativi senza esito di contattarli da parte del figlio si protraevano già dal giorno prima. Le salme sono state trasferite in camera mortuaria all’ospedale di Sondrio, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Con tutta probabilità verrà disposta l’autopsia sui corpi per accertare la morte per intossicazione da monossido di carbonio e anche il momento del decesso.

Sempre sul fronte della cronaca, grande paura ieri pomeriggio, poco dopo le 15.30, per un 87enne che si è ribaltato con un mezzo agricolo mentre percorreva via Boida a Ponte in Valtellina. Ancora da chiarire le cause dell’incidente. L’anziano è stato soccorso dai sanitari del 118, che gli hanno prestato le prime cure e lo hanno poi trasportato all’ospedale di Sondrio. Le sue condizioni di salute non sembrano destare gravi preoccupazioni.