
Aperta la “Stanza di Frida“: "Ora c’è uno spazio protetto per ascoltare le donne"
È stata inaugurata venerdì mattina, Giornata internazionale della donna, la “stanza di Frida”, uno spazio protetto al secondo piano della Questura di Sondrio che servirà d’ora in poi a raccogliere denunce e testimonianze delle vittime di violenza.
A rendere particolarmente accogliente la stanza, pareti dal color pastello e due murales realizzati dagli artisti del Centro d’arte malenco, che rappresentano lo sguardo intenso di Frida Khalo e la frase: "Che le mie ali possano distendersi smisuratamente per amarmi senza confini". "Con questa inaugurazione – ha spiegato il questore di Sondrio, Carlo Enrico Ambrogio Mazza – rendiamo concreta un’istanza sempre più sentita da parte delle donne di avere un ascolto dedicato in caso di violenze".
"Fondamentale il momento dell’ascolto della vittima, e lo è anche a creare un clima di empatia e di fiducia – le parole del sostituto procuratore Chiara Costagliola -. Un luogo accogliente può aiutare molto la donna ad abbandonarsi anche a confessioni scomode, che spesso toccano il pudore e l’intimità".
La “stanza di Frida” è stata realizzata grazie al contributo economico di ProValtellina e con la collaborazione dell’associazione “Il coraggio di Frida”, che ha avuto l’idea di intitolare la stanza a Frida Kahlo, artista messicana simbolo di coraggio, indipendenza e libertà femminile.
"La Valtellina non è un oasi felice – ha spiegato durante l’inaugurazione l’avvocato Giovanna Banfi, presidente del Centro antiviolenza provinciale –. Nel 2023 sono stati 176 i nuovi contatti e 80 le prese in carico. Dati in linea con quelli nazionali".
Michele Pusterla