FULVIO D’ERI
Cronaca

Valfurva, ambientalisti ad alta quota: “Proteggiamo il lago Bianco dai cannoni sparaneve”

Lo specchio d’acqua utilizzato per rifornire gli impianti di Santa Caterina Valfurva. Qui lo sci di fondo alimenta gli affari del territorio, "ma così rischiamo di prosciugarlo".

Valfurva, ambientalisti: "Proteggiamo il lago Bianco dai cannoni sparaneve"

Valfurva, ambientalisti: "Proteggiamo il lago Bianco dai cannoni sparaneve"

Un centinaio di persone ha preso parte alla manifestazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla problematica del Lago Bianco. Gran successo per la camminata solidale al Belvedere dei Tre Signori organizzata domenica scorsa da un gruppo di persone che, nelle ultime settimane, si sono aggregate per difendere il Lago Bianco, uno dei più belli e caratteristici della zona e, più in generale, delle Alpi Centrali. Un movimento spontaneo che sui social ha raggiunto in poco tempo oltre 1200 adesioni e che è in continua crescita. E oltre cento hanno preso parte alla camminata solidale in difesa del Lago Bianco e manifestare la loro passione e sensibilità per un luogo (per loro) magico.

"Lo scopo era quello di non rimanere inerti e silenziosi di fronte a un progetto insensato e impattante – dicono alcuni degli aderenti ai gruppi in difesa del Lago Bianco - messo in atto in una delle zone di maggior tutela del Parco Nazionale dello Stelvio". Ma cosa rivendicano i difensori dello specchio d’acqua e del meraviglioso luogo verde? L’oggetto del contendere sono i lavori che, attraverso delle condotte, dovrebbero trasportare l’acqua del laghetto alpino fino a Santa Caterina Valfurva per alimentare l’innevamento artificiale della bellissima e performante pista da fondo della località turistica dell’alta Valtellina, già sede negli anni di gare di Coppa del Mondo e di molte prove di carattere nazionale e internazionale. Gli organizzatori della camminata solidale hanno voluto lanciare un messaggio affinché la popolazione prenda coscienza "della realtà concreta delle nostre montagne, del loro ambiente naturale, delle comunità che le abitano, del valore culturale e identitario del paesaggio, del futuro dei territori montani". E qui nasce lo scontro tra chi difende a spada tratta il Lago Bianco, chiedendo che le sue acque non vengano prese per alimentare i cannoni sparaneve di Santa Caterina, e gli operatori turistici che poggiano le loro "fortune" anche sulla pista di fondo. E, oggigiorno, lo si sa che, viste anche le scarse nevicate delle ultime stagioni (tranne rare eccezioni) senza l’innevamento artificiale nessuna località turistica potrebbe garantire agli sciatori di poter sciare sulle piste per tutta la stagione. Un bel guaio…