
di Fulvio D’Eri
A Sondrio è nata “Difesa Rurale“, un’associazione agro-ambientalista che pone al centro la cura del territorio e il mantenimento dello stesso attraverso un’armonia totale con la natura. L’associazione è stata presentata ieri mattina alla presenza, tra l’altro, del presidente del sodalizio Francesca Traversi, del vice Mario Pighetti e dei delegati Marco Paganoni, Marco De Filippi e Enrico Confortola. "Siamo per un territorio coltivato dalla mano dell’uomo, ci riteniamo agro-ambientalisti – ci dice Francesca Traversi, presidente di Difesa Rurale -. Difendiamo le nostre radici, la bellezza, creata con le fatiche dei nostri avi che ci hanno consegnato un ambiente ben curato e ricco di biodiversità. Bellezza creata dall’uomo attraverso pratiche in armonia con la natura stessa, siano esse opere agricole che di costruzione, legate al territorio, connesso alla vita rurale". La teoria “rewilding“ (ritorno al selvaggio), non piace a Difesa Rurale. "Questa teoria, sostenuta anche da progetti e leggi europee, che vuole il rimboschimento indiscriminato e un ambiente abbandonato per noi è errata. Ribadiamo invece l’importanza del lavoro umano per mantenere un territorio bello, sano e con minor problemi di frane o incendi, ricco di biodiversità e produttivo sotto l’aspetto alimentare. Intendiamo farci carico delle problematiche del mondo rurale, partendo da tutti gli agricoltori ed allevatori, anche piccoli, che siano aziende o semplici privati. Abbiamo un immenso valore da preservare: il territorio". La mission principale è il sostegno alla ruralità. "Siamo per il sostegno a tutta la ruralità rappresentata dai nostri paesi vivi, per la presenza oltre che dell’agricoltura, anche di piccoli commerci, artigianato locale, e per il turismo “lento“, non invasivo per le nostre popolazioni, fonte di reddito e vita per le comunità locali. Ribadiamo l’importanza di quel legame uomoterritorio, in armonia con la natura, ben rappresentato nei secoli, su tutto l’arco alpino, Nasciamo in Valtellina ma abbiamo già rappresentanti in varie provincie lombarde a sostegno di una visione unitaria di ruralità". Quali le richieste? "Il comitato intende richiedere un riconoscimento, una presa di posizione, del valore di un ambiente tenuto dall’opera umana e farci carico di alcune problematiche: quelle della fauna selvatica (cinghiali e cervi) con crescita incontrollata che si nutre e crea danni a privati e contadini, dei “Grandi predatori“ (orsi e lupi) reintrodotti e sostenuti senza alcun reale controllo, sempre a discapito di allevatori e cittadini, della “mafia dei pascoli“ ovvero l’acquisizione di pascoli montani, con appalti astrusi ad aziende di dubbia legalità, dell’utilizzo indiscriminato di suolo agricolo.