Superare il digital divide specie in alta montagna e in alpeggio, assicurando connessioni veloci e accelerando la digitalizzazione delle imprese, modulare l’attività di gestione dei reflui zootecnici, tenendo conto delle esigenze delle imprese montane e valorizzando l’utilizzo del "digestato" e la trasformazione in biogas, nell’ottica di un’economia circolare. E infine, ma non ultimo, sburocratizzare un settore per renderlo nuovamente attrattivo per i giovani e valorizzare le produzioni casearie anche sui mercati internazionali, a partire dalle più identitarie. Questi i punti evidenziati nel corso della visita che gli assessori regionali Alessandro Beduschi (Agricoltura) e Massimo Sertori (Montagna) hanno fatto sul territorio, in due imprese associate (società agricola Zamboni a Colorina e Stella Alpina di Iemoli Domenico e Pietro a Buglio in Monte). "La zootecnia resta un fondamentale pilastro dell’economia montana e si trova ad affrontare sfide importanti per garantire la sua sopravvivenza e sviluppo - ha detto il presidente di Coldiretti Sondrio Sandro Bambini (primo a destra in foto) -. In un contesto caratterizzato da cambiamenti climatici, globalizzazione e crescente attenzione verso la sostenibilità, è importante un dialogo e un confronto diretto con le istituzioni e degli attori del settore per sostenere gli allevatori e valorizzare i prodotti tipici del territorio". In Valtellina e Valchiavenna si contano oltre 260 alpeggi, che offrono non solo benefici economici agli agricoltori, ma rappresentano anche importanti presidi ambientali situati in luoghi spesso difficili da raggiungere logisticamente. "Per questo è ancor più importante – rimarca Coldiretti – promuovere la multifunzionalità, la vendita diretta in malga, il collegamento con percorsi cicloturistici e il turismo".
CronacaAgricoltura in montagna: superare i gap