REDAZIONE SONDRIO

Acqua potabile inquinata. Secam e Comune di Castione: "non protessero le sorgenti"

Per la Procura, fu colpa della mancata delimitazione

Acqua potabile inquinata. Secam e Comune di Castione: "non protessero le sorgenti"

L’omessa delimitazione delle sorgenti all’Alpe Morscenzo ha consentito, nel 2023, l’inquinamento dell’acqua potabile, costringendo il sindaco Marco Scaramellini a vietarne l’uso ai fini alimentari, "per sospetto inquinamento della falda", a seguito degli accertamenti di Secam (società cui è affidata la gestione del servizio idrico) della sua non conformità microbiologica ai parametri di legge. Queste le conclusioni della Procura di Sondrio guidata dal procuratore Piero Basilone che, il 21 luglio scorso, aveva avviato un’indagine, subito dopo l’ordinanza del sindaco. Grazie agli accertamenti del nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e del nucleo carabinieri forestale di Sondrio, "è stata individuata l’origine della contaminazione: una copiosa quantità di deiezioni bovine depositate in prossimità di una delle tre opere di captazione delle sorgenti in località Alpe Morscenzo nel comune di Castione Andevenno, conseguenti alla non consentita stabulazione (allevamento, ndr) in loco di animali di proprietà di un allevatore locale, il quale usufruiva dell’area in base a un contratto di locazione stipulato con il Comune".

Le sorgenti (gestite da Secam) "non erano mai state oggetto di apposita delimitazione e protezione". Per la Procura, "l’omessa delimitazione, da parte del gestore idrico integrato e del comune di Castione Andevenno, ha consentito l’inquinamento microbiologico delle acque potabili immesse nell’acquedotto di Sondrio". Il 26 giugno la Procura ha emesso l’avviso di chiusura indagini preliminari nei confronti di alcuni vertici di Secam, del Comune di Castione Andevenno e dell’allevatore.