Accoglienza ai piccoli ucraini: ecco i fondi

Buone notizie per le Amministrazioni comunali di Rota d’Imagna, Pontida e Bedulita che da marzo ospitano 126 orfani fra i 7 e i 17 anni

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di Michele Andreucci

Buone notizie per le amministrazioni comunali di Rota d’Imagna, Pontida e Bedulita impegnati da metà marzo nell’accoglienza di 126 orfani ucraini fra i 7 e i 17 anni. Finalmente arriva un sostegno economico per i Comuni. Il Consorzio del Bacino imbrifero montano del lago di Como e fiumi Brembo e Serio (Bim) ha stanziato complessivamente, come anticipo di cassa, 420mila euro, per consentire alle amministrazioni comunali dei tre paesi di sostenere le spese necessarie a continuare ad ospitare nei centri di accoglienza straordinaria i minori non accompagnati provenienti dall’orfanotrofio di Berdijans’k, nella regione di Zaporizzja, sul mar d’Azov, a circa 80 km a ovest di Mariupol. "Dal 20 marzo, data di arrivo dei bambini sul nostro territorio - spiega Carlo Personeni, presidente del Bim -, il Comune di Rota d’Imagna si è attivato per ospitare 94 minori, nelle stanze dell’hotel Posta, il Comune di Bedulita 8, nelle ex scuole elementari, e il Comune di Pontida 13, nella Casa del pellegrino dell’Abbazia di Pontida.

A questi minori si aggiungono la direttrice e sette accompagnatrici con tre figli. Tali iniziative sono molto complesse sia dal punto di vista logistico che organizzativo. E da un punto di vista finanziario, le amministrazioni si sono fatte carico di attivare queste strutture di accoglienza straordinaria, nel rispetto del costo medio giornaliero definito dal ministero in 45 euro a persona". Tuttavia le risorse, che gravano sul Fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, prevedono un rimborso ministeriale solo a consuntivo delle spese, anticipate dai Comuni.

Quindi, le spese sono sì sostenute in ultimo dallo Stato, ma devono essere anticipate dagli enti locali che se le vedono restituire, però, solo a fine trimestre.

"Questo fa sì che a fine giugno - precisa Personeni - i tre Comuni riceveranno come rimborso 465.570 euro per le spese sostenute per l’accoglienza dei profughi per il trimestre di aprile, maggio e giugno. Spese che però ora devono anticipare. Si tratta di cifre enormi e non compatibili con le dimensioni demografiche-finanziarie di queste piccole amministrazioni, con la conseguenza che le stesse si trovano in difficoltà nell’onorare gli impegni assunti con i fornitori. Per questo abbiamo deciso di intervenire noi, per consentire loro di non chiudere l’attività di accoglienza".