Covid 19, il tocilizumab riconosciuto dall'Aifa come farmaco per i pazienti Covid

Un farmaco "normale" (per la precisione un immunosoppressore) sarà usato per la prima volta per trattare i malati di coronavirus

Coronavirus sotto controllo nelle Marche (Foto Dire)

Coronavirus sotto controllo nelle Marche (Foto Dire)

Una nuova arma, oltre ai vaccini, si aggiunge alla lista di quelle utili a combattere il Covid 19. L'immunosoppressore tocilizumab, già utilizzato con successo nella cura dell'artrite reumatoide è stato infatti ufficialmente riconosciuto dall'AIfa (l'Agenzia Italiana del farmaco) come farmaco utile al trattamento dei pazienti Covid. Nuovi risultati di uno studio condotto recentemente dalla Oxford University avrebbero infatti dimostrato che il medicinale sarebbe effettivamente in grado di ridurre significativamente la mortalità nei pazienti ricoverati con Covid grave, riducendo i tempi di recupero di questi ultimi e limitando la necessità di ventilazione meccanica. Sin dall'inizio si era intuito che il tocilizumab poteva essere utile contro il Covid 19 ma alcuni studi ne avevano messo in dubbio la reale efficacia. 

Ora l'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) toglie ogni dubbio e, ai sensi della Legge 648/1996, esprime ufficialmente parere favorevole all’inserimento di tocilizumab tra i farmaci che potranno essere erogati a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per il trattamento di Covid-19.

COME FUNZIONA IL TOCILIZUMAB

Il tocilizumab agisce bloccando il recettore dell’interleuchina 6 (IL-6R), una proteina che svolge un ruolo importante nella risposta immunitaria, legando la citochina (interleuchina-6) e trasducendo il segnale che rappresenta un componente attivatorio della risposta infiammatoria. Si è pensato quindi che il farmaco potesse aiutare a ridurre l’eccessiva risposta immunitaria (tempesta di citochine) indotta dall’infezione, evitando alcune delle complicanze più gravi della malattia.

Nello studio che attualmente sta valutando più trattamenti potenziali, basato su oltre 36mila pazienti, è stata assegnata in modo casuale a 2.022 pazienti la somministrazione di tocilizumab, confrontando gli esiti clinici con altri 2094 pazienti trattati con la sola cura standard. Tra tutti i pazienti, l’82% ha inoltre ricevuto desametasone o un altro steroide sistemico, provando che il trattamento di combinazione con tocilizumab ha ridotto la mortalità di circa un terzo per i pazienti che necessitano ossigeno e di quasi la metà di in combinazione.

Si tratta di un risultato importante perché significa che la Commissione Tecnico Scientifica si è detta favorevole a inserire il tocilizumab nell’elenco dei farmaci rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale, regolato dalla legge n. 648, affinché i pazienti trattati non debbano affrontarne il costo.