La cura dei genitori anziani aumenta i rischi di depressione, soprattutto per le donne

Studio dell'Università Cà Foscari: lo stress e gli sforzi richiesti dall'assistenza provocano gravi conseguenze psicologiche, anche dopo la morte del congiunto

L'assistenza i genitori anziani può portare alla depressione (Archivio)

L'assistenza i genitori anziani può portare alla depressione (Archivio)

Occuparsi in prima persona di un genitore anziano non autosufficiente può comportare un carico emotivo e fisico che può condurre alla depressione i figli anche dopo la sua morte. Lo afferma una ricerca condotta dall'Università Cà Foscari di Venezia e dall'Université Paris Dauphine, pubblicata su Applied Economics Letters.

Lo sforzo necessario a seguire il genitore bisognoso di assistenza - è la conclusione dei ricercatori - può avere un legame con l'insorgere di sintomi di depressione. Le donne, principalmente coinvolte nella cura, sono le più colpite.

La depressione tende a manifestarsi a partire dagli ultimi mesi di vita e raggiunge il picco immediatamente dopo la morte del genitore. I sintomi non sono legati solo all'inevitabile dispiacere e al lutto, ma anche allo stress e agli sforzi richiesti specialmente nei Paesi con un sistema socio-assistenziale poco sviluppato e finanziato.

"I dati confermano - commenta Giacomo Pasini, professore di Econometria a Cà Foscari e coautore dello studio con Agar Brugiavini, Elena Bassoli ed Eric Bosang - che i figli, in particolare le donne, devono dedicarsi totalmente e con grande sforzo psicofisico al genitore quando il sistema di welfare pubblico non garantisce un'adeguata assistenza agli anziani non autosufficienti".

Il gruppo di ricerca ha studiato i dati del Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe, una rilevazione che sta seguendo nel tempo le condizioni di salute e invecchiamento di un campione di cittadini europei con più di 50 anni d'età. Confrontando il legame tra la morte della madre non autosufficiente e la depressione dei figli nei vari Paesi, la ricerca ha dimostrato che l'impatto è maggiore dove è inferiore l'investimento nell'assistenza pubblica.

Nella classifica dei Paesi più virtuosi nella cura degli anziani, che dedicano a questa voce ben oltre il 2% del Pil (dati del 2014), troviamo Olanda (2,95%), Svezia, Danimarca, Svizzera, Belgio. Germania, Francia e Austria investono tra l'1,5 e l'1,8% del Pil. L'Italia è staccata (0,94%), accanto a Repubblica Ceca, Slovenia e Spagna.