Bocciata la mozione di sfiducia a Gallera. Ma è la quiete prima della tempesta

Al Pirellone respinta la richiesta delle opposizioni ma l’accordo di maggioranza ormai è fatto: rimpasto dopo il sì al Bilancio

L'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera

L'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera

Milano, 2 dicembre 2020 - Non poteva essere una mozione presentata e sostenuta dalle opposizioni ad aprire il rimpasto di Giunta in Regione Lombardia. Una scelta simile sarebbe stata inopportuna e irrituale dal punto di vista della maggioranza. Decisamente aliena da ogni grammatica politica. E infatti la mozione presentata ieri in Consiglio regionale dal Movimento 5 Stelle contro la permanenza in Giunta dell’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, è stata bocciata dal centrodestra. I consiglieri di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno votato compatti per respingerla, vanificando, così, il voto altrettanto compatto delle minoranze: 47 i contrari, 31 i favorevoli e nessuno astenuto. Ma il voto contrario del centrodestra, secondo fonti qualificate, non si spiega solo con la volontà di non farsi imporre il rimpasto dalle opposizioni ma anche e soprattutto dal fatto che sul rimpasto nelle ultime settimane è stato raggiunto un accordo di maggioranza. Il rimpasto si farà e si farà tra metà dicembre e la fine di gennaio, si farà una volta approvato in Consiglio regionale il Bilancio. Alla luce di questo accordo, quanto avvenuto ieri in aula deve essere interpretato all’opposto di come sembrerebbe logico interpretarlo.

La mancanza di franchi tiratori nelle fila della maggioranza non dimosta che il rimpasto è uscito dall’agenda della maggioranza ma, al contrario, che vi è definitivamente entrato e che non è più oggetto di discussione. La durata del dibattito, relativamente breve per una mozione di questo tipo, e il tepore dello stesso non devono essere interpretati come la conferma che il tema del rimpasto è ormai lontano dal sentire dei consiglieri di maggioranza ma, al contrario, che non è l’aula la sede dove il rimpasto è stato deciso e dove, ora, se ne decideranno i protagonisti. Anzi, ha fatto specie che nessuno dei consiglieri di maggioranza abbia preso la parola per difendere Gallera. L’assessore si è dovuto difendere da solo con un intervento di 21 minuti. L’unico ad intervenire dai banchi del centrodestra è stato Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia, il partito di Gallera, ma la sua è stata formalmente una dichiarazione di voto e sostanzialmente un attacco al Governo Pd-M5S più che una difesa dell’assessore. Emanuele Monti, presidente leghista della commissione Sanità, non ha ritenuto di dover ammorbidire la dichiarazione rilasciata a Radio Popolare nei giorni scorsi e portata all’attenzione dell’aula da Niccolò Carretta, consigliere di Azione, nel bel mezzo del dibattito sull’operato di Gallera. Con quella dichiarazione Monti ha attribuito all’assessore la colpa della mancanza di vaccini anti-influenzali in Lombardia. Carretta lo ha ricordato e Monti ieri, in aula, non lo ha smentito. Non bastasse, ecco la dichiarazione rilasciata da Roberto Anelli, capogruppo della Lega in Consiglio regionale: «Con questo voto abbiamo voluto dimostrare piena fiducia al presidente Fontana». E Gallera?