Elezioni comunali 2022: dove e come si vota in Lombardia

Domenica 12 giugno le urne saranno aperte per una tornata che a livello nazionale interesserà 974 Comuni

Elezioni comunali e referendum:  domenica 12 giugno 2022 le urne saranno aperte dalle 7 alle 23 per una tornata che a livello nazionale interesserà 974 Comuni distributi nelle regioni a statuto ordinario, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia. In Lombardia le elezioni riguarderanno 128 città, fra le quali tre capoluoghi di provincia: Monza, Como e Lodi. Nei Comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti, se nessuno dei candidati supererà il 50% delle preferenze, si tornerà a votare nel ballottaggio fissato per il 26 giugno. Per i Comuni sotto i 15mila abitanti, il sindaco viene eletto al primo turno anche se non supera il 50% dei voti espressi.

Elezioni comunali Lombardia 2022: tutte le città al voto/ L'ELENCO

Seggi aperti domenica

I seggi rimarranno aperti nella sola giornata di domenica, dalle 7 alle 23; lo spoglio partirà dai referendum, per poi passare, dalle 14 del lunedì, alle schede per le Comunali e le eventuali elezioni circoscrizionali. In particolare le Amministrative coinvolgono 4 capoluoghi di Regione (Genova, Palermo, Catanzaro e L’Aquila) e 22 capoluoghi di Provincia (Alessandria, Asti, Barletta, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lodi, Lucca, Messina, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Taranto, Verona e Viterbo).

I seggi saranno aperti domenica dalle ore 7 alle 23: le operazioni di scrutinio avranno inizio lunedì 13 giugno alle 14 (alla chiusura delle urne, la precedenza per lo spoglio va la referendum). Per le consultazioni amministrative, votano gli iscritti nelle liste elettorali di ciascun comune che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età entro domenica 12 giugno 2022 compresa. 

Referendum

Non solo elezioni amministrative, si voterà anche il referendum sulla giustizia: cinque i quesiti referendari che chiederanno ai cittadini se abrogare - cioè eliminare - cinque leggi. E' possibile esprimere il proprio voto anche per uno solo dei quesiti. In breve, bisogna votare "" per eliminare la legge attuale, "no" per mantenere l'assetto così com'è. Per essere ritenuto valido, ciascuno dei quesiti dovrà raggiungere il quorum, cioè almeno la metà (il cosiddetto 50%+1) degli aventi diritto al voto. I quesiti riguardano l'incandidabilità per i politici condannati, la limitazione delle misure cautelari, la separazione delle carriere nella giustizia, l'elezione del Consiglio superiore della magistratura e la valutazione dei magistrati.

La spiegazione semplice sul referendum del 12 giugno 2022

I documenti per votare

L'elettore deve presentarsi al seggio con un documento di identità valido e la tessera elettorale. Chi non ha la tessera o l'ha smarrita può richiederla all'ufficio elettorale del comune di residenza. Si potrà votare per le amministrative e i referendum anche senza mascherine, il cui uso non è più obbligatorio, ma solo 'fortemente raccomandato'. Lo prevede una circolare del Viminale.

Come si vota nei comuni sopra i 15mila abitanti 

Nei Comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti  si voterà con il sistema elettorale maggioritario a doppio turno. Si vota su una sola scheda, nella quale saranno già riportati i nominativi dei candidati alla carica di sindaco e, sotto ciascuno di essi, il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano.

Tre sono le possibilità di voto: - Si può tracciare un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando in tal modo la propria preferenza alla lista contrassegnata e al candidato sindaco da quest'ultima appoggiato. - Si può tracciare un segno sul simbolo di una lista, tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato sindaco non collegato alla lista votata: così facendo si ottiene il cosiddetto ‘voto disgiunto’. - Si può tracciare un segno solo sul nome del candidato sindaco, votando così solo per il candidato sindaco e non per la lista o le liste a quest'ultimo collegate.

Ogni elettore può poi esprimere, nelle apposite righe affiancate al simbolo della lista, uno o due voti di preferenza, scrivendo il cognome di non più di due candidati compresi nella lista da lui votata. Nel caso di espressione di due preferenze, esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza. È eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno). Qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà a votare il 26 giugno per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti (ballottaggio). Gli orari del ballottaggio sono gli stessi orari previsti per il primo turno. Al secondo turno viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti.

Come si vota nei comuni sotto i 15mila abitanti

Nei comuni sotto i 15mila abitanti si vota con una sola scheda per eleggere sia il sindaco che i consiglieri comunali. Sulla scheda è già stampato il nome del candidato sindaco, con accanto il contrassegno dell'unica lista che lo appoggia. Il voto si esprime tracciando un segno sul contrassegno della lista o sul nominativo del candidato sindaco. Non è possibile votare per un candidato alla carica di sindaco diverso da quello collegato alla lista. I voti conseguiti dal candidato alla carica di sindaco sono attribuiti alla lista ad esso collegata.

Per i comuni inferiori ai 5.000 abitanti si può esprimere la preferenza per un candidato al consiglio comunale, scrivendo il cognome nella apposita riga affiancata al simbolo della lista. Per i comuni compresi tra 5.000 e 15.000, si possono esprimere una o due preferenze per i candidati al consiglio comunale. Nel caso siano due, esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza. Viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Solo in caso di parità di voti tra due candidati si tornerà a votare per questi ultimi il 26 giugno. Anche in questo caso risulterà eletto chi dei due avrà ottenuto più voti. In caso di ulteriore parità viene dichiarato eletto il più anziano. Una volta eletto il sindaco viene anche definito il consiglio: alla lista che appoggia il sindaco eletto andranno i 2/3 dei seggi disponibili, mentre i restanti seggi saranno distribuiti proporzionalmente tra le altre liste.