Pavia, Coldiretti: "Basta col riso dalla Birmania, l’import è un aiuto ai golpisti"

Le preoccupazioni aumentano per le notizie del golpe nel Paese asiatico

Il presidente della Coldiretti Stefano Greppi esprime soddisfazione

Il presidente della Coldiretti Stefano Greppi esprime soddisfazione

Pavia, 8 febbraio 2021 -  Chiedono lo stop delle importazioni agevolate del riso birmano golpista. E seminano più Carnaroli. I risicoltori pavesi erano già preoccupati per l’aumento (+80,5%) di importazioni di riso in Europa dal Myanmar nel 2020. Ma le preoccupazioni sono aumentate per le notizie del golpe nel Paese asiatico. "La Ue sospenda le agevolazioni tariffarie al riso golpista dalla Birmania (Myanmar)", ha chiesto subito la Coldiretti. "Alla luce del colpo di Stato - afferma Coldiretti Pavia - è necessario attivare al più presto la sospensione totale del regime agevolato Eba (tutto tranne le armi), concesso dall’Unione Europea. Il Paese asiatico infatti continua a godere delle esenzioni tariffarie sulle produzioni di riso della varietà Japonica che sono sospese, invece, per la varietà Indica per la decisione dell’Ue di applicare la cosiddetta clausola di salvaguardia. L’aumento delle importazioni dalla Birmania è destinato, infatti, inevitabilmente, a sostenere i golpisti in divisa al centro dell’accusa di violazione dei diritti umani e ‘genocidio internazionale’ per crimini commessi contro la minoranza musulmana dei Rohingya". "Nell’ambito dei negoziati internazionali per gli accordi di libero scambio - spiega Stefano Greppi, presidente di Coldiretti Pavia e risicoltore - il riso, sia Japonica che Indica, deve essere considerato un prodotto ‘sensibile’ dalla Commissione Ue, evitando concessioni all’import nelle situazioni di mancato rispetto del diritto internazionale".

«Chiediamo al Governo - aggiunge l’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia, Fabio Rolfi - di far sentire la propria voce in Europa per sospendere le importazioni di riso dal Myanmar. Non possiamo continuare a sostenere economicamente uno Stato in cui è in corso un golpe". In base ai dati della Regione, la Lombardia produce oltre 600mila tonnellate di riso all’anno con oltre 90mila ettari coltivati a risaia, di cui 76.875 in provincia di Pavia, 13.029 a Milano, 1.914 a Lodi e 1.045 a Mantova. Nel frattempo l’Ente Risi ha pubblicato nei giorni scorsi il risultato del sondaggio semine 2021: "Nel complesso risulta un incremento di quasi 2.000 ettari (+0,9%) rispetto alle semine del 2020". Nella tabella dell’Ente Risi spicca il +20,27% di ettari seminati a Carnaroli e similari, il tipico riso da risotto che meno teme la concorrenza asiatica, anche se ha un mercato pressoché solo interno.