Pavia, 3 ottobre 2024 - Promuovere e valorizzare il riso Carnaroli originario, distinguendolo dalle varietà simili e rafforzandone l’identità sul mercato attraverso tantissime proposte, dalle lezioni nelle scuole fino alle iniziative di solidarietà.
Sono ambiziosi gli obiettivi del progetto ideato da Coldiretti Pavia per celebrare l’80esimo compleanno del ‘re dei risi’che si celebrerà nel 2025. La varietà Carnaroli, infatti, vide la luce nel 1945 grazie alle cure di Angelo De Vecchi (agronomo e risicoltore originario dell’abitato di Vialone, in provincia di Pavia, oggi sotto il Comune di Sant’Alessio con Vialone) e da un incrocio fra altre due varietà di riso (il Vialone nero e il Lencino). Da allora, grazie alla sua qualità eccellente e per la sua capacità di mantenere la cottura, è stato molto impiegato.
“Ancora oggi il Carnaroli classico viene utilizzato per piatti pregiati che ne esaltano le sue caratteristiche uniche - spiega Silvia Garavaglia, presidente di Coldiretti Pavia - Alla semente originale, però, negli anni si sono affiancati dei similari: questi hanno certamente risolto delle difficoltà di coltivazione, ma non sempre sono riusciti a garantire quel chicco unico che caratterizza il riso Carnaroli originario”. Per questo Coldiretti Pavia ha deciso di dedicare tutto il 2025 al riso Carnaroli, organizzando tutta una serie di iniziative.
Il primo appuntamento sarà nel corso dell’Autunno Pavese: sabato 5 ottobre il giornalista Attilio Barbieri terrà una masterclass insieme ai produttori di Carnaroli classico per imparare a riconoscere il riso originario. “Nel corso dell’anno porteremo il Carnaroli nelle scuole e negli istituti alberghieri di Pavia e provincia, per far capire ai più giovani e ai futuri cuochi le qualità uniche di questo riso - anticipa Garavaglia - Per tutto il 2025 organizzeremo show-cooking al mercato coperto di Campagna Amica in viale Golgi, e poi ancora conferenze, convegni, concorsi culinari e attività ludiche per coinvolgere il pubblico. Il nostro obiettivo è dimostrare come la valorizzazione di un prodotto agroalimentare d’eccellenza possa avere ricadute positive sull'intero territorio, contribuendo allo sviluppo economico e sociale oltre che al giusto riconoscimento agli agricoltori che si impegnano ogni giorno per coltivare questo riso d’eccellenza e unico al mondo”.