Vigevano (Pavia).
Storia e natura per trascorrere due ore e mezza camminando nella parte più settentrionale del parco del Ticino, sulla sponda destra, prima di raggiungere il confine piemontese dopo aver percorso poco meno di 10 chilometri.
L’anello parte dalla frazione Buccella il cui insediamento risalirebbe alla fondazione di una villa rurale da parte del crociato Pietro Biffignandi, detto "Buccella" (intorno all’anno 1133), sui resti di una precedente fortificazione, a sua volta eretta sul luogo del leggendario abitato romano di Viginti Columnae.
Si prosegue poi lungo l’argine del fiume Ticino, che conduce sino al "Ramo delle Streghe", un ramo laterale del fiume a lento corso che ospita numerose specie di piante acquatiche tipiche di questi ambienti, come la ninfea, il ranuncolo d’acqua e l’iris giallo. L’acqua favorisce anche la presenza di molti anfibi e rettili. Salendo poi verso nord si giunge a Villareale. Questo borgo, un tempo chiamato Cassolvecchio, si ritiene che possa essere indicato come il primo insediamento abitativo del nucleo di Cassolo (oggi Cassolnovo). Lasciando il borgo di Villareale e tornando verso Vigevano si percorre l’alzaia del canale Sforzesco.
Il Canale , costruito fra il XIV e il XV secolo sotto Filippo Maria Visconti, prende origine dal Ticino nei pressi di Romentino e raccoglie le acque di numerose risorgive della zona. Tra Vigevano e il Ramo delle Streghe merita attenzione il Molino di Mora Bassa, villa quattrocentesca che sorge sulla Roggia Mora, voluta da Ludovico il Moro e da lui donata alla moglie Beatrice d’’Este. Dopo la morte di lei, nel 1498, lo Sforza cedette il Mulino, con i terreni circostanti, ai Domenicani di Santa Maria delle Grazie di Milano, i quali ne tennero la proprietà fino alla calata di Napoleone. Nel 2000 grazie alla volontà dell’Est Sesia il Mulino diventa sede museale, uno spazio dedicato alla vita e alle opere di Leonardo Da Vinci, che visse ed operò per un lungo periodo in queste zone.