Zinasco, monossido killer stronca un'anziana. Gravissimo anche il marito novantenne

La donna è rimasta vittima del gas esalato dal malfunzionamento della stufa. Subito aperta un’inchiesta

Ecco a, l’abitazione di via Villani a Zinasco dov’è avvenuta la tragedia

Ecco a, l’abitazione di via Villani a Zinasco dov’è avvenuta la tragedia

Zinasco (Pavia) - Quando la figlia ha chiamato i soccorsi, per l’anziana madre non c’era ormai più nulla da fare, mentre il padre 90enne era ancora vivo ed è stato portato subito in ospedale. Annamaria Rampi, 83 anni, è morta ieri pomeriggio nella sua casa, in via Villani a Zinasco. Uccisa dal monossido di carbonio, pare provocato dal malfunzionamento della stufa. Cause ed eventuali responsabilità devono ancora essere accertate dall’inchiesta subito avviata dal magistrato di turno, che ha disposto il sequestro della caldaia e del locale. Sul posto sono intervenuti i soccorsi sanitari di Areu, i vigili del fuoco e i carabinieri della Stazione di Gropello Cairoli, della Compagnia di Vigevano.

A lanciare l’allarme è stata la figlia 52enne, l’unica a non aver riportato conseguenze gravi dall’intossicazione di monossido che invece aveva già stroncato la madre e avuto gravi effetti anche sul padre. Nell’abitazione, che si trova nel tratto urbano della provinciale 193bis che collega le due frazioni Zinasco Vecchio e Zinasco Nuovo, i dispositivi in dotazione dei soccorritori intervenuti sul posto hanno subito rilevato altissimi livelli di monossido di carbonio, il gas altamente tossico che si produce dalla combustione. Non è chiaro da quante ore il killer invisibile e silenzioso si stesse diffondendo nell’abitazione, ma abbastanza per saturarne già alcune stanze, in particolare dove si trovavano i due anziani coniugi.

La donna s’era assopita e ha perso i sensi senza riuscire a rendersi conto dei sintomi che l’hanno portata alla morte. Per lei, che aveva compiuto gli 83 anni nel luglio dello scorso anno, non c’è stato purtroppo nulla da fare ed è stato constatato il decesso. Il marito 90enne, invece, respirava ancora, anche se già provato dalla lunga esposizione al gas. Immediatamente trattato dai soccorritori con il respiratore ad ossigeno, è stato quindi trasportato con l’ambulanza in codice giallo al pronto soccorso del Policlinico San Matteo di Pavia.

All'ospedale, nelle ore successive, in base alle risposte ai primi trattamenti, i medici devono valutare se trasferirlo in una struttura con camera iperbarica. Nello stesso ospedale pavese è stata portata anche la figlia 52enne, lei solo per controlli ma sotto choc per la tragedia che le ha strappato la madre e ridotto in gravi condizioni il padre.