MANUELA MARZIANI
Cronaca

Xilopan, fine corsa. La cassa integrazione resta l’unica speranza

Cicognola, una proroga dell’ammortizzatore sociale consentirebbe ai 71 dipendenti di seguire almeno corsi di formazione e cercare alternative.

Da sinistra, i sindacalisti Massimo Vidal, Mario Cavaliere e Romina Sanguedolce ieri pomeriggio durante l’assemblea che si è tenuta nella biblioteca di Broni (Torres)

Da sinistra, i sindacalisti Massimo Vidal, Mario Cavaliere e Romina Sanguedolce ieri pomeriggio durante l’assemblea che si è tenuta nella biblioteca di Broni (Torres)

Tra loro c’è chi ha un figlio disabile, chi il mutuo da pagare e chi i figli da far studiare, tutti ieri pomeriggio hanno saputo ufficialmente che rischiano di perdere il posto di lavoro. La Xilopan di Cigognola, infatti, poco prima di Natale ha comunicato l’intenzione di chiudere la fabbrica che produce pannelli in compensato. Troppo alti i costi di produzione, circa 240 euro al metro cubo, quando il prezzo di mercato si aggira attorno ai 140 euro. A fare la differenza sarebbe la pressa, un macchinario datato, che non riesce più a "correre". Di conseguenza, se il potenziale dovrebbe essere una produzione di 1000 metri cubi al giorno e con 800 si potrebbe essere in linea, l’impianto ne realizza 380.

"L’azienda intende chiudere – ha detto Massimo Vidal, segretario generale di Fillea Cgil che ieri ha tenuto un’assemblea all’interno della biblioteca di Broni messa a disposizione dal sindaco Antonio Riviezzi che ha portato la propria solidarietà e si è messo a disposizione – e lo abbiamo comunicato ai lavoratori, che ci hanno espresso i loro dubbi e le loro difficoltà di fronte alla possibile perdita del posto di lavoro". Dopo la scadenza della cassa integrazione, lunedì i lavoratori rientreranno, ma non riprenderà la normale produzione. Il materiale che occorre per produrre i pannelli è stato in gran parte venduto. Rimangono alcuni pannelli da abbellire e lo si farà avviando l’impianto di nobilitazione, quello che, ad esempio, farà uscire i pannelli con finiture a legno. Una decina i dipendenti che saranno impegnati per un paio di settimane.

"Al rientro in azienda – ha aggiunto Vidal – è probabile che l’azienda comunichi ufficialmente la decisione di chiudere. Noi cercheremo in ogni modo di convincere la proprietà a proseguire con la cassa integrazione per mettere mano al rinnovo degli impianti". Anche la Regione, dove la prossima settimana dovrebbe tenersi un incontro, cercherà di convincere la famiglia d’imprenditori brianzoli a recedere dal proposito di chiudere i battenti accedendo a nuovi ammortizzatori sociali in modo da formare i 71 dipendenti che sono quasi tutti quarantenni.

In alternativa, si potrebbe cercare un nuovo investitore che voglia mantenere attivo il sito produttivo. Ci sono 75 giorni di tempo per giocare questa partita. "Gli imprenditori hanno detto di non voler lasciare un relitto – ha concluso il sindacalista –, quindi rimarranno delle persone a sorvegliare l’azienda. Di certo noi non vogliamo permettere questo perché, se Xilopan chiudesse, oltre ai dipendenti tutto l’indotto sarebbe penalizzato. E questo in un territorio non particolarmente ricco dal punto di vista produttivo" Marziani e Torres