
Anziano solo
Pavia, 3 marzo 2017 - «Lavoravo in condizioni esasperanti». Così avrebbe detto al giudice delle indagini preliminari di Pavia l’inserviente di una casa-famiglia di Voghera, fermata martedì dalla polizia con l’accusa di maltrattamenti nei confronti degli anziani ospiti della struttura. Il gip ha convalidato il fermo della donna, R.C., 32 anni, romena, e ha disposto la custodia cautelare agli arresti domiciliari. Interrogata, ieri l’indagata ha risposto alle domande. Ma solo parzialmente. La trentaduenne non è entrata nel merito delle accuse e non ha dato la sua versione dei fatti riguardo alle vicende di violenza che le vengono contestate dalla Procura. Però ha tratteggiato agli inquirenti la situazione lavorativa in cui si trovava.
Senza precedenti, in Italia da quasi dieci anni, la donna abita con il compagno a Pavia. Regolarmente assunta da una cooperativa, stando al suo racconto è stata destinata come inserviente in una piccola casa famiglia di Voghera: «Secondo il contratto dovevo lavorare trenta ore, invece ne facevo centotrenta – ha spiegato l’indagata, alla presenza del suo difensore Fabio Civardi e del pubblico ministero Andrea Zanoncelli –. Iniziavo a lavorare il lunedì e finivo il sabato, stavo lì giorno e notte». La donna ha accusato la struttura di lasciarla da sola a occuparsi di tutto, dalle pulizie alla gestione degli anziani. E non tutti, sempre secondo quanto riportato dall’indagata al magistrato, erano autosufficienti. Soprattutto, la donna ha ribadito di essere sempre da sola nella struttura.
Non si è assunta la responsabilità dei fatti contestati. Secondo l’inchiesta condotta dagli agenti del commissariato di Voghera, svolta anche con l’ausilio della videosorveglianza, almeno da inizio febbraio l’inserviente avrebbe dato schiaffi, strattoni e calci ad alcuni anziani, quando invece avrebbe dovuto prendersi cura di loro. A far scattare la segnalazione, poi trasmessa dalla dirigenza della casa famiglia alle forze dell’ordine, sono stati alcuni parenti che avevano notato i lividi sui corpi dei loro congiunti. La direzione della casa aveva svolto un’indagine interna e i sospetti si erano presto concentrati sull’inserviente. Da quanto emerge dai filmati, in un’occasione avrebbe tirato per i capelli un’ospite, in un’altra scosso con violenza il volto a un nonno, avrebbe anche usato toni minacciosi. Situazioni immortalate dalle telecamere: «Dobbiamo valutare il quadro probatorio e la situazione nel complesso – ha spiegato l’avvocato Civardi –. La mia assistita potrebbe presentare una memoria difensiva, stiamo ponderando anche il ricorso al Riesame».