
Vigevano (Pavia) – Una microcamera installata nel bagno delle donne. A piazzarla è stato un dipendente comunale di Vigevano, che è stato identificato dalle indagini della polizia locale.
L’inchiesta, seguita dagli uomini del comandante Giuseppe Calcaterra e riferita all’episodio che risale ad alcuni mesi fa ma che è emerso solo in queste ore, sarebbe ancora in corso. Il responsabile non è stato però licenziato: a suo carico è stato invece emesso un provvedimento di sospensione dello stipendio, per un periodo di sei mesi. Ad accorgersi della presenza della microcamera, un paio di mesi fa, è stata una collega, che ha utilizzato i bagni riservati alle donne del settore per il quale lavora, servizi igienici che si trovano al secondo piano del palazzo municipale. La collega ovviamente non ha perso tempo per presentare denuncia sull’accaduto.
Da lì hanno preso il via le indagini della polizia locale, il cui intervento era stato richiesto dal dirigente di riferimento, accertamenti che sono stati molto rapidi anche grazie a una ingenuità commessa dal dipendente al momento dell’installazione del dispositivo: aveva risposto a una telefonata proprio in quegli attimi, telefonata della quale è rimasta traccia. Messo alle strette, l’uomo ha ammesso le sue responsabilità, una scelta che gli ha evitato il licenziamento ma non il provvedimento disciplinare. La sua tesi difensiva poggia sul fatto che la telecamera miniaturizzata sia stata scoperta praticamente subito dopo la sua installazione, fatto questo che avrebbe impedito ogni registrazione.
Particolari questi che dovranno però essere accertati dalle indagini, che stanno proseguendo. Di sicuro l’accaduto non ha lasciato indifferenti le colleghe, che quel bagno lo utilizzano abitualmente e che ora temono che l’occhio elettronico possa avere violato la loro privacy.