MANUELA MARZIANI
Cronaca

I vicini violenti sono tornati a Pavia. E Lorenza ha di nuovo paura

Aveva denunciato le aggressioni subite e ora attende il processo. E confida: “Non vorrei mi facessero del male”

Lorenza Secondi, 46 anni

Lorenza Secondi, 46 anni

Pavia, 29 ottobre 2024 – “Vorrei soltanto poter andare a lavorare, andare a fare la spesa e portare a spasso i miei cani. Vorrei fare la mia vita”. Lorenza Secondi, la donna di 46 anni che ha denunciato una coppia di vicini per le aggressioni subite, è di nuovo sprofondata nell’incubo.

La coppia era stata allontanata a marzo dal comune di Pavia e doveva stare a 700 metri da Lorenza, è tornata. “Da agosto vivono di nuovo nell’appartamento sotto il mio – aggiunge la 46enne – e tutti i condomini hanno paura. Io in particolare perché si avvicina l’inizio del processo per le due aggressioni subite in passato”.

Il 5 novembre dovrebbe cominciare il procedimento contro il vicino che, armato di coltello, ha afferrato Lorenza minacciando di ucciderla. “La coppia sta facendo sapere in giro a tutto il vicinato che non si presenterà in tribunale – prosegue la donna – e non so che cosa succederà, se verrà rinviato o se si si procederà. Nel frattempo, ho paura di subire un’altra aggressione o qualcosa di peggio. Non vorrei che si aspettasse il morto prima di correre ai ripari. Ho sporto decine di denunce, chiamo le forze dell’ordine ogni volta che mi sento in pericolo e loro intervengono, ho un avvocato che mi segue, ma mi sembra che la giustizia sia sorda di fronte al mio grido d’aiuto. Mi sento presa in giro”

 Alla fine di settembre Lorenza Secondi ha visto la compagna del vicino uscire dall’appartamento che si trova nello stesso stabile nel quale vive lei e andare a ritirare il pranzo in una mensa per chi è in difficoltà.

La paura

“Ho avvisato subito le forze dell’ordine – continua la 46enne – perché ho in mano un provvedimento in base al quale, se la coppia fosse tornata a Pavia, sarebbe scattato l’arresto. Sono intervenuti, ma l’arresto non è scattato. La coppia non apre a nessuno, finge di non essere in casa, vive nelle stanze con le finestre che si affacciano sul cortile. Ho tutte le prove e le consegnerò al mio avvocato che oggi incontrerò insieme agli altri condomini pure loro minacciati di morte”.

È in ansia Lorenza: “Non voglio tornare a vivere segregata in casa come mi accadeva un anno fa. Non voglio essere costretta a rientrare a casa scortata perché altrimenti rischio di essere aggredita.

Ho un lavoro che amo, voglio continuare ad andare a lavorare. L’anno scorso ho perso mesi a causa dell’aggressione che ho subito, ho avuto dei problemi di salute. Si sentono troppe storie di donne che hanno denunciato chi le maltrattava e sono state uccise prima dell’udienza in tribunale. Non vorrei diventare un numero nel lungo elenco dei femminicidi”.