
Ultimo a destra l’armatore e skipper vigevanese Guido Rivolta. Con lui i concittadini Mario Azzaretti e Valerio Traversi oltre al milanese Attilio Frangi
Vigevano (Pavia) – Una regata non competitiva su un percorso di 2.700 miglia nautiche, circa 5mila chilometri, attraverso l’Atlantico.
Si è conclusa giovedì nell’isola caraibica di Santa Lucia l’avventura di Guido Rivolta, professionista 60enne di Vigevano che, con i concittadini Mario Azzaretti e Valerio Traversi e il milanese Attilio Frangi, ha vissuto la grande avventura. Una trasversata iniziata alla fine di novembre da Las Palmas di Gran Canaria, cui hanno preso parte 142 imbarcazioni, di cui 8 italiane. Rivolta e i compagni di viaggio hanno affrontato l’Atlantic Rally for Cruisers – organizzato dal 1986, il più importante evento velico transatlantico non competitivo del mondo – a bordo della Glemm, imbarcazione modello Grand Soleil 46 Long Cruise con cui al tramonto di giovedì hanno visto l’attracco finale. Una sfida contro se stessi e il mare, con il piacere di navigare in pieno oceano.
Guido Rivolta ha informato costantemente via messaggi del progredire della regata. Due settimane di mare e vento affrontate con grande determinazione. “La prima settimana è stata la più dura – racconta Rivolta – poi tutto è migliorato e quando siamo entrati nella zona degli alisei la traversata è stata eccellente. Come tanti altri equipaggi abbiamo dovuto fare i conti con alcuni contrattempi, come la rottura delle vele e i danni alla randa, che ci hanno rallentato”.
Sull’edizione 2024 dell’Arc c’è stata poi l’ombra della tragedia che ha coinvolto il 33enne svedese Dag Eresund, disperso in mare. “Proprio per darci sostegno reciproco – continua Rivolta, armatorte e skipper – abbiamo creato una chat di gruppo cui siamo rimasti sempre collegati. La tragedia di Eresund è stato un colpo terribile per tutti noi”. Nelle due settimane di mare aperto l’equipaggio della Glemm si è dato una dura disciplina. “Abbiamo dormito a coppie – racconta Rivolta – a turni di non più di quattro ore. In due settimane abbiamo coperto i chilometri che nel Mediterraneo avrebbero richiesto otto anni. L’impegno è stato tanto ma il piacere di navigare in mare aperto e il senso di libertà che ne deriva è impagabile”.
Ora i velisti, terminata l’avventura, sono tutti in vacanza alle Antille. La Glemm tornerà a casa su una nave portacontainer diretta a Genova. Ci vorrà circa un mese.