
Carabinieri (Foto di repertorio)
Vigevano (Pavia), 22 dicembre 2016 - Avevano aperto una sede in via Dalmazia, coinvolto una trentina di volontari e avviato una raccolta fondi, spesso davanti ai supermercati anche non della zona, per supportare la loro attività. Sembrava un’iniziativa importante quella dell’associazione Eurosoccorso che si era presentata alla città nell’autunno del 2001, proponendosi di diventare una sorta di terzo polo oltre a quelli esistenti da decenni. Invece il presidente, Giuseppe Scarpa, 48 anni e la moglie nonché vicepresidente, Maria Rosario Aulito, 42 anni, sono finiti nei guai.
Secondo le accuse che hanno portato alla loro condanna per peculato, avrebbero intascato una parte dei soldi raccolti dai volontari per finanziare l’attività. I due, assistiti dall’avvocato Roberto Grittini di Abbiategrasso (Milano), sono stati arrestati nei giorni scorsi dai carabinieri in un’area di servizio del Milanese dove avevano fatto tappa prima di partire alla volta della Svizzera. A loro carico la Procura della Repubblica di Milano alla fine di novembre aveva emesso un ordine di carcerazione visto che entrambi erano stati condannati. Giuseppe Scarpa deve scontare 5 anni di reclusione e la moglie 3 anni e 8 mesi per fatti commessi tra la primavera del 2008 e la fine del 2012.
Secondo quanto avrebbero riferito ai militari, i due avevano cambiato il loro genere di attività e avevano aperto una concessionaria di auto a Massa Carrara. A porre l’attenzione sulla Eurosoccorso era stata l’attività di raccolta fondi che avveniva spesso davanti ai grandi supermercati non solo di Vigevano dove i volontari chiedevano contributi per l’acquisto dei mezzi con i quali effettuavano i cosiddetti servizi secondari, vale a dire i trasferimenti dei pazienti e non quelli di soccorso. La loro presenza in diversi centri della Lomellina era entrata in conflitto con le altre realtà già presenti sul territorio, era stata segnalata anche a Genova. Quel polverone aveva portato l’attenzione sull’attività dell’associazione e in particolare sul destino dei fondi raccolti che, secondo le accuse, in parte erano stati utilizzati per acquistare i mezzi e in parte erano finite nelle tasche della coppia.