Pavia, studentessa disabile cacciata: la protesta degli studenti sotto il rettorato

L'iniziativa in solidarietà con la ragazza, paziente oncologica, fatta uscire dall'aula: pranzo al sacco nel cortile dell'univesità

La protesta degli studenti con pranzo al sacco nel cortile dell'università

La protesta degli studenti con pranzo al sacco nel cortile dell'università

Pavia, 10 novembre 2022 - Un centinaio di studenti si sono ritrovati all'ora di pranzo sotto il rettorato per protestare contro il divieto di consumare il pranzo in aula. La protesta, alla quale hanno partecipato anche alcuni studenti di Azione, è stata promossa dal Coordinamento per il diritto allo studio (Udu) dopo il caso della ragazza, paziente oncologica e disabile al 100%, che ieri è stata allontanata da un'aula del polo San Tommaso nella quale avrebbe voluto mangiare il pranzo che si era portata da casa. 

"Chiediamo un incontro urgente con il rettore Francesco Svelto, per trovare la soluzione a un problema che si trascina da tre anni - ha detto Alessandro Miceli, segretario del Coordinamento per il diritto allo studio -. Quanto successo ieri è di una gravità inaudita e dimostra un’insensibilità che non ci aspettavamo. Da almeno due anni chiediamo al rettore di trovare una soluzione per coloro che decidono di consumare la schiscetta. Speravamo che, almeno per i casi più gravi, il buonsenso spingesse a trovare una soluzione. Così non è. Ci chiediamo chi abbia preso la decisione di allontanare la studentessa. Per quale motivo l'ateneo non ha ancora dato indicazioni chiare sul consumo dei pasti, manco per le persone fragili? Senz'altro, questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso".

Da tempo, infatti, gli studenti chiedono ai loro colleghi di inviare le fotografie dei pasti che consumano nei cortili o anche nei bagni se piove o fa freddo. "Non è accettabile che questo accada". hanno aggiunto gli studenti che non sono riusciti ad avere un colloquio con il rettore Francesco Svelto, che era fuori sede. "Quanto è accaduto alla studentessa è molto grave - ha detto il rettore in una nota -. Ho avviato un istruttoria interna per verificare i fatti e valutare la sussistenza degli estremi per avviare un procedimento disciplinare nei confronti del personale coinvolto”.

"Non è possibile continuare a tirare fuori della scuse per negarci gli spazi dove mangiare - hanno aggiunto gli studenti -. Prima c'era il Covid, poi la questione di non rovinare il legno delle aule storiche. Noi chiediamo solo spazi al caldo, dotati di forni microonde dove poter scaldare gli alimenti. E' un nostro diritto. Perché, ad esempio, non si riattivano i locali della mensa di corso Cairoli, vicina alla sede centrale? Il rettore deve ascoltarci e il problema va affrontato e risolto in tempi rapidi".