PIERANGELA RAVIZZA
Cronaca

Broni diventa città multietnica: straniero il 17,5% dei residenti

Presenti 45 nazionalità, molti sono i rumeni e gli albanesi

Broni è il centro con più stranieri (Torres)

Broni, 19 gennaio 2016 - 'La capitale degli stranieri’, in provincia di Pavia? E’ Broni. Fra i comuni con oltre 5mila abitanti, stando alle statistiche demografiche, anche più recenti, Broni si mantiene al primo posto con una percentuale pari al 17,5% dei residenti. In totale 1650 persone in rappresentanza di 45 diverse nazionalità in cui prevalgono (il 60% del totale) rumeni ed albanesi. Che si tratti di un record lo si desume anche confrontando la media di Broni con quella dell’intera Lombardia (11,5%) o della provincia di Pavia (10,7%). Se rumeni sono i più numerosi fra gli stranieri residenti anche in provincia di Pavia dove sono rappresentate ben 124 nazionalità diverse, non altrettanto dicasi rispetto al dato regionale per le altre posizioni di questa possibile classifica. In Lombardia, ad esempio, al secondo posto ci sono i marocchini mentre in provincia di Pavia non figurano neppure nei primi cinque posti.

Qui dopo i rumeni, i più numerosi sono ucraini, soprattutto a Pavia capoluogo in cui, ad esempio, figurano, fra i gruppi più sostenuti numericamente, anche i domenicani (San Domingo). Probabile la spiegazione: Pavia ha un record di stranieri impiegati come badanti o assistenti in casa (camerieri). Professioni sicuramente ad appannaggio di ucraini, domenicani e filippini (più indietro come numero). Ma scorrendo i vari elenchi per i comuni oltre i 5mila abitanti, a parte il record di Broni, si scopre che a Vigevano gli stranieri più numerosi sono gli egiziani, davanti a rumeni ed albanesi. Stradella e Voghera presentano la medesima ripartizione ovvero, nell’ordine, rumeni, albanesi e marocchini, Mortara inverte il secondo ed il terzo posto fra albanesi e marocchini. Strano a dirsi, anche se il numero sta crescendo in questi ultimi anni, i cinesi non sono, poi, così numerosi in provincia di Pavia anche se, a Stradella, ad esempio, solo nell’ultimo anno, acquisendo la proprietà di diversi locali pubblici, la comunità con gli occhi a mandorla si è, di colpo, quintuplicata.

Intanto si assiste ad un fenomeno che si sta sempre più evidenziando ovvero il calo del numero di albanesi. In sostanza pur mancando dati disaggregati aggiornati, resiste soprattutto lo ‘zoccolo duro’ di coloro i quali erano arrivati in Italia ad inizio anni ‘90 mentre si è quasi del tutto azzerato il flusso di nuovi arrivi. Il che si riflette, comunque, a dispetto del numero di migranti che, in provincia di Pavia, nei centri di prima accoglienza, è aumentato, in un anno, del 300%, in una crescita di stranieri come residenti stabili oggi come oggi calcolabile solo nell’ordine di qualche decimale.