Pensava fosse una festa folkloristica, sposata a sua insaputa in Senegal: ottiene l’annullamento delle nozze

La donna, una 65enne di Magherno, ha scoperto solo al rientro in Italia che il matrimonio era stato registrato in Comune

Una cerimonia in Africa

Una cerimonia in Africa

Magherno (Pavia) - Aveva scoperto solo dopo alcuni mesi che quella cerimonia folkloristica era un vero e proprio matrimonio. Ma ora le nozze sono state annullate, per "stato di incapacità naturale". A distanza di più di tre anni, una donna 65enne di Magherno si è vista accogliere dal Tribunale di Pavia, seconda sezione civile, la richiesta di annullamento del matrimonio celebrato in Senegal nel febbraio 2020 e poi trascritto a sua insaputa al Registro di Stato Civile del Comune di Magherno.

Solo al suo rientro a casa, nel luglio 2020, dopo essere rimasta bloccata in Senegal per mesi a causa della pandemia e del conseguente annullamento di più voli internazionali, la donna aveva infatti scoperto che il matrimonio era stato trascritto in Italia. Si è quindi rivolta all'avvocato Ludovica Baraldo, presentando richiesta di annullamento del matrimonio civile con quell'uomo, senegalese, con il quale ammette di aver avuto una relazione e di aver accettato la proposta di sposarsi in una moschea, convinta però che non si trattasse di una cerimonia valida anche in Italia e affermando a riprova di non aver fornito alcun certificato anagrafico alle autorità del luogo.

Ma non solo. La donna ha anche dimostrato di essere in cura dal 1994 per "sindrome ansioso depressiva, disturbo da alimentazione incontrollata, disturbo di personalità con tratti schizoidi". La consulenza tecnica disposta dal giudice ha confermato che, anche se la patologia psichiatrica cronica di per sé "non costituisce una incapacità rilevante tale da poter invalidare il contratto matrimoniale", la donna al momento delle nozze era stata colpita da "una condizione psichiatrica acuta, un Disturbo Acuto da Stress": "meccanismi difensivi dissociativi che, esacerbati dallo stress del viaggio in Senegal, dall'influenzabilità del soggetto, del periodo di stress legato al lockdown, hanno di fatto annullato le capacità psichiche di contrarre liberamente matrimonio e di comprenderne il senso sia religioso che civile".

Il 'marito' senegalese non si è peraltro costituito in giudizio, nonostante la regolare notifica dell'atto di citazione all'ambasciata italiana a Dakar, anche se ha poi rilasciato dichiarazioni alla Gendarmeria locale, sostenendo che la donna "avrebbe avuto contezza del matrimonio che stava contraendo". Ma il Tribunale di Pavia ha accolto la richiesta della donna e annullato il matrimonio.