Pavia, agguato in Strada Nuova: identificato chi ha sparato al ragazzo

Non è però stato ancora rintracciato. Il prefetto: regolamento di conti tra albanesi, la movida non c’entra

Riunione del Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica

Riunione del Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica

Pavia - Chi ha sparato è già stato identificato, anche se non ancora rintracciato. Ma le ricerche sono in corso. L’episodio avvenuto sabato sera in corso Strada Nuova è stato analizzato ieri in Prefettura nell’apposita riunione del Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Paola Mannella.

"L’episodio – spiega il prefetto di Pavia al termine della riunione – non è in alcun modo riconducibile a movida o malamovida, è un episodio di natura criminale: un gruppo di albanesi che ha dato appuntamento a un altro albanese per “chiarire“ alcuni sgarbi di carattere famigliare che sarebbero stati compiuti da questo giovane. Gli hanno dato l’appuntamento e poi evidentemente sono passati alle vie di fatto". Un agguato, ai danni del 19enne, albanese regolarmente residente in città, che è stato colpito da tre proiettili e si trova ancora ricoverato in Rianimazione, fortunatamente fuori pericolo. "È evidente che l’episodio – prosegue il prefetto Mannella – ha una sua gravità per il fatto che hanno sparato in un orario e in un luogo dove erano presenti cittadini a spasso per la città. C’è un’attività investigativa assolutamente alacre in corso, che speriamo dia buoni risultati, in tempi ragionevolmente brevi, anche per dare risposta alla sensazione di insicurezza che pervade il cittadino di fronte a questi episodi".

Il sindaco Fabrizio Fracassi aveva chiesto subito più uomini e mezzi delle forze dell’ordine. "È previsto in settimana – la risposta del prefetto Mannella – un potenziamento di personale alla Questura di Pavia, con 5 unità in più, più un’unità alla Polfer. Nel mese di giugno ci saranno altri potenziamenti, con 7 unità in più alla Questura e ancora un’unità in più alla Polfer. Vorrei anche chiarire, per quel che riguarda invocare la presenza di militari dell’Esercito, che dobbiamo tenere presente che i militari di Strade sicure non hanno compiti di controllo del territorio o di prevenzione dei reati, ma hanno il compito di fare vigilanza a siti o obiettivi sensibili, che qui non abbiamo". "Abbiamo comunque concordato con le forze di polizia - conclude il prefetto - che saranno organizzate, nei giorni ritenuti più a rischio, delle operazioni straordinarie di controllo del territorio. La situazione è seguita. Abbiamo chiesto al Comune di migliorare il funzionamento delle videosorveglianze, strumento che serve non solo come deterrente, ma per la fase successiva delle indagini. Ma le telecamere devono fornire immagini nitide".