San Siro, benemerenze e commozione La famiglia Biran: qui ci date calore

Il Comune ha premiato (alla memoria) il sacrificio del papà di Eitan. "Col suo corpo salvò il figlio sul Mottarone"

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di Manuela Marziani

Una commozione enorme ha attraversato ieri mattina l’aula magna del collegio Ghislieri dove si è svolta la cerimonia di consegna delle benemerenze di San Siro. In una sala finalmente di nuovo gremita dopo due anni di pandemia, si sono ritrovati gli amministratori, i pavesi ma anche molti amici della famiglia Biran arrivati da Israele. Avendo saputo dell’onorificenza che sarebbe stata consegnata alla memoria di Amit, il papà di Eitan che con il suo abbraccio ha salvato la vita al figlio durante la tragedia del Mottarone, hanno voluto portare il loro calore ai genitori del 30enne, Miriam e Dan e alla sorella Aya accompagnata dal marito Or Nirko. "Siamo stati abbracciati dal primo momento - ha detto Aya molto emozionata - e la città continua ad abbracciarci. Questo riconoscimento è il segno tangibile dell’enorme affetto che ci circonda".

Da Israele anche il sindaco del Moshav Aviel, il villaggio dal quale provengono Biran: "Conoscevo Amit - ha detto Arie Sharon - ci conoscevamo tutti, il nostro villaggio conta circa 800 abitanti. Ricordo una bellissima bambina, Aya e un bel bambino. Quando ho saputo che Amit non c’era più, ho provato un dolore immenso. Non avrei mai potuto non essere vicino alla famiglia in questo momento. Domattina (oggi per chi legge) ripartirò". Nel corso della cerimonia sono state consegnate le altre benemerenze al parroco del Carmine don Daniele Baldi che ha commentato "sono felice, accetto la benemerenza a nome di tutti i sacerdoti che lavorano per una vita più bella". Tra i premiati pure Pier Vittorio Chierico del club vogatori che ha annunciato altre iniziative a favore del fiume dal prossimo anno. Inoltre, una medaglia è andata al trio comico degli Autogol, al medico ed ex direttore della Caritas diocesana Roberto Dionigi, al capitano dei carabinieri Maurizio Pappalardo, a Romano Marabelli, a Maurilio Ravazzani e alla memoria di Daniela Rognoni, insegnante e impegnata in numerose attività sociali e culturali. Il sindaco Fracassi nel suo intervento aperto con il ricordo di tre pavesi illustri che ci hanno lasciato quest’anno, Virginio Rognoni, Romano Rancati, e Mino Milani, ha parlato dell’impegno dell’amministrazione comunale soprattutto per il recupero della grandi aree dismesse. Per il prossimo futuro, poi, in occasione delle celebrazioni in onore del 1300° anniversario della traslazione delle spoglie di Sant’Agostino ha annunciato: "Tecnologia e tradizione si uniranno per dar vita a qualcosa di mai visto prima a Pavia". Il vescovo Corrado Sanguineti, invece, nella sua omelia nel Pontificale del pomeriggio in Duomo ha puntato l’attenzione su due problemi, quello della casa e l’accoglienza di malati in cura nei centri sanitari e dei loro familiari. "Occorre fare di più - ha detto - togliendo le persone dalla strada, magari con una collaborazione piena tra diocesi e Comune".