MANUELA MARZIANI
Cronaca

San Matteo di Pavia: il rene è incompatibile, ma il trapianto riesce

Terzo intervento di questo tipo eseguito dal 2018. Il paziente è un tedesco che vive in Italia da anni. La donatrice è la moglie.

di Manuela Marziani

Realizzato con successo un trapianto di rene da donatore vivente incompatibile. L’intervento è stato eseguito al Policlinico San Matteo dove già altri due trapianti di questo tipo erano stati effettuati nel 2018 ed erano andati entrambi a buon fine: il primo tra marito e moglie e l’altro tra fratello e sorella. "Sta volta il ricevente è un paziente tedesco, da tempo residente in Italia, la donatrice, sua moglie, è italiana – racconta Teresa Rampino, direttore facente funzioni di nefrologia, dialisi e trapianto del San Matteo -. Il trapianto doveva essere eseguito a marzo, ma l’emergenza Covid lo aveva impedito. Il ricevente è stato ricoverato 10 giorni prima dell’intervento per essere sottoposto alle cure necessarie per ricevere un rene “incompatibile“".

Il programma di trapianto Abo incompatibile prevede un trattamento immunosoppressivo specifico, che include la rimozione di anticorpi anti gruppo Abo, mediante una tecnica di immunoadsorbimento, una diversa strategia trasfusionale, un rigido coordinamento operativo del personale e un controllo rafforzato della sterilità ed igiene. Anche in questo caso il paziente è stato sottoposto a sedute di immunoadsorbimento per rimuovere dal sangue tutti gli anticorpi anti gruppo Abo e farmaci immunosoppressori per distruggere le cellule del sistema immunitario che producono tali anticorpi. La preparazione, nonostante l’incompatibilità di gruppo sanguigno, ha permesso al paziente di ricevere il rene dalla moglie. E tutto è andato bene, tanto che attualmente le condizioni cliniche del paziente trapiantato, che è stato dimesso, sono buone e il rene funziona perfettamente. "Fino a qualche anno fa questo tipo di trapianto era considerato impossibile per l’alto rischio di rigetto – sottolinea la dottoressa Rampino -, oggi è possibile grazie ai progressi ottenuti in ambito trapiantologico e si esegue in Italia solo in 7 centri altamente specializzati, incluso il Centro trapianti del San Matteo. E’ opportuno ricordare che il 30% di potenziali donatori è incompatibile con il ricevente, pertanto la realizzazione di tale programma è di grande importanza, perché permette di aumentare il pool dei donatori disponibili ed il numero di trapianti di rene da vivente". © RIPRODUZIONE RISERVATA