
Salice Terme punta a ridare lustro al suo gioiello
Godiasco Salice Terme (Pavia), 25 novembre 2020 - Non c’è pace per le Terme di Salice. Dopo tre aste andate deserte, il risultato della quarta è stato annullato: un’offerta questa volta c’era, ma non ammissibile per mancanza di alcuni requisiti. Dopo il fallimento avvenuto nel 2018, le Terme, che un tempo rappresentavano il fulcro del turismo in Oltrepo Pavese, sono state messe all’asta. Per tre volte nessuno ha presentato offerte. Ieri si è svolta la procedura per la quarta volta: la base d’asta in questo caso era 2.098.828,13 euro, con offerta minima 1.574.121,09. Il pacchetto prevedeva l’acquisto dell’azienda con il suo bagaglio di licenze, autorizzazioni e concessioni per le acque, oltre ai beni immobili che consistono nello stabilimento termale, Gran Hotel Terme, Caffè Bagni, una chiesetta e il parco.
Nei mesi scorsi era emerso l’interesse da parte di alcuni gruppi di imprenditori, che accompagnati dal curatore fallimentare erano stati visti aggirarsi nella proprietà. Tuttavia, per l’appuntamento di ieri è stata presentata in realtà una sola offerta che rumors indicano avanzata da una società del territorio. Dopo un controllo però è stato necessario annullare la gara. Sembra infatti che l’offerta sia stata dichiarata inammissibile per la mancanza dei requisiti relativi alle concessioni minerarie. Nel bando infatti era specificato che l’acquirente avrebbe dovuto avere esperienza nel settore termale o comunque vantare tra i soci qualcuno attivo nell’ambito o con esperienza. In questo caso sembrerebbe che nella società non fosse presente una figura simile. Questo dettaglio era stato inserito nel bando al fine di tutelare il patrimonio delle acque termali, affidando l’azienda a una persona competente e per mantenere la stessa destinazione.
Ora verrà organizzata una quinta asta, nei primi mesi del 2021. Poche settimane fa, l’aggiudicazione del Nuovo hotel delle Terme di Rivanazzano aveva portato nel territorio ottimismo anche per le Terme di Salice, invece resta "un po’ di amaro in bocca – spiega il sindaco Fabio Riva -. Avevo appreso con piacere dell’esistenza di un offerente, convinto fosse la volta buona". Tuttavia, aggiunge, "speriamo nella prossima volta. Intanto, dopo tre aste deserte. c’è stato l’interesse di un investitore, e già questo è un aspetto positivo".