Sabrina uccisa e bruciata. Pasini portato dietro le sbarre: "Ma per noi non è ancora finita"

La sorella della vittima: aspetto ancora che qualcuno chieda scusa. Sono stati tre anni terribili. Il 48enne in cella a Cremona. Deve ancora scontare 17 anni, 5 mesi e 19 giorni.

Sabrina uccisa e bruciata. Pasini portato dietro le sbarre: "Ma per noi non è ancora finita"

Sabrina uccisa e bruciata. Pasini portato dietro le sbarre: "Ma per noi non è ancora finita"

CREMA (Cremona)

La libertà di Alessandro Pasini è terminata nelle prime ore di ieri mattina quando si sono presentati davanti alla sua abitazione i carabinieri. I militari, che da giorni monitoravano i suoi spostamenti, hanno arrestato Pasini (oggi 48enne) eseguendo un ordine di carcerazione dell’Ufficio esecuzioni penali della Procura di Brescia. Pasini è stato condotto nella casa circondariale di Ca’ del Ferro, a Cremona. Lunedì la prima sezione penale della Cassazione aveva reso definitiva la condanna di Pasini (pronunciata dalla Corte d’Assise d’appello di Brescia) a 18 anni e 8 mesi per l’omicidio volontario di Sabrina Beccalli, 39 anni, sua amica di vecchia data, la notte di Ferragosto del 2020, in un appartamento in via Porto Franco, a Crema, distruzione di cadavere (il corpo di Sabrina caricato sulla Fiat Panda della donna, data alle fiamme), danneggiamento dell’auto.

Pasini era libero dopo essere stato assolto in primo grado per l’omicidio. Dal momento che è già stato detenuto per un anno e due mesi, deve ora scontare 17 anni, 5 mesi e 19 giorni di carcere. Dopo la sentenza, la soddisfazione dolorosa dei fratelli di Sabrina. Insieme, la ferita sempre aperta per quel corpo, scambiato per la carcassa carbonizzata di un cane, che è andato a concludere il suo viaggio in una discarica. Dice la sorella Simona: "La mia battaglia non è finita con la condanna definitiva di Pasini. Se il corpo di mia sorella, dopo essere finito in discarica e poi in un inceneritore ed è diventato polvere, ecco, mi chiedo che fine abbia fatto quella polvere... E comunque aspetto che qualcuno chieda scusa. Sono molto provata da questi tre anni avevo paura a girare per Crema e di incontrarlo. Voglio ringraziare il nostro legale, l’avvocato Antonino Andronico, il sostituto procuratore generale di Brescia, Rita Anna Caccamo, l’Avvocato generale dello Stato di Brescia, Domenico Chiaro".

Gabriele Moroni

Pier Giorgio Ruggeri