Lomellina, riscaldamento e traffico trainano l’inquinamento. Qualità dell’aria in miglioramento

Ancora non si può parlare di situazione ideale, ma continua (ormai dal 2005) il processo virtuoso per ridurre le emissioni nel territorio lomellino

La qualità dell'aria in Lomellina migliora secondo i dati presentati al convegno "Inquinamento in Lomellina"

La qualità dell'aria in Lomellina migliora secondo i dati presentati al convegno "Inquinamento in Lomellina"

La qualità dell’aria in Lomellina non è quella ideale ma i dati dicono che, già dal 2005, la situazione è in miglioramento. È emerso dal convegno “Inquinamento in Lomellina“ promosso dall’associazione Futuro Sostenibile in Lomellina cui ha partecipato come relatore il direttore di Arpa Lombardia, Fabio Cambielli.

In Lomellina, ad esempio, le concentrazioni di Pm10 lo scorso anno sono state in media di 25 microgrammi per metro cubo contro i 28 di Pavia. Rapporti simili riguardano il Pm 2,5, cioè il particolato più fine: 17 microgrammi per metro cubo in Lomellina, 20 nel capoluogo. Lo stesso discorso vale per i giorni di superamento della soglia dei 50 microgrammi: 27 nell’area di Parona e 33 a Pavia.

Nel Pavese sono 12 le centraline che monitorano la qualità dell’aria, di cui 8 in Lomellina. E sempre nel territorio lomellino sono presenti le realtà industriali più grande del territorio, monitorate nell’arco delle 24 ore con i dati inviati ad Arpa in tempo reale. Per quelle più piccole, soggette a prescrizioni meno restringenti, i dati sono meno confortanti ma si sta lavorando per incentivare i controlli.

Estendendo l’analisi all’intero bacino della pianura, emerge che sorgenti di emissioni del Pm10 sono per il 56% la combustione in ambito residenziale e terziario e per il 19% il trasporto su strada; mentre la combustione in ambito industriale incide per il 4%, i processi produttivi per il 3 e la produzione di energia e le raffinerie soltanto per l’1. Per quanto riguarda invece gli ossidi di azoto il 48% arriva dal traffico. Infine il dato relativo alle emissioni di ammoniaca che sono per la quasi totalità, ovvero per il 97%, legate all’attività agricola.