MANUELA MARZIANI
Cronaca

Resistenza ancora attuale. Corteo a Pavia per 1.500: "Onoriamo il sacrificio di chi ci ha donato libertà"

La sfilata tra papaveri rossi e fazzoletti azzurri in memoria dei deportati "La ricorrenza occasione per ricordare il passato guardando al futuro".

La celebrazione è cominciata in piazzale Ghinaglia e ha attraversato il centro fino a piazza Italia

La celebrazione è cominciata in piazzale Ghinaglia e ha attraversato il centro fino a piazza Italia

Striscioni, bandiere, papaveri rossi e tanti fazzoletti azzurri in ricordo dei deportati. L’80° anniversario della Liberazione è stata una grande festa, che ha celebrato il passato guardando al futuro perché, come ha detto l’oratore ufficiale, lo storico Giuseppe Filippetta, "non basta ricordare, bisogna continuare a scegliere". Oltre 1.500 persone si sono radunate in piazzale Ghinaglia e hanno sfilato in centro fino a piazza Italia dove si è svolta la cerimonia, dopo la messa celebrata da don Daniele Baldi nella chiesa del Carmine, mentre all’esterno sono stati organizzati giochi per i bambini.

"L’infinita contemporaneità della Resistenza – ha detto Filippetta – è un compito da assumere, per realizzare un autentico programma di liberazione ed emancipazione. Altro che riforme costituzionali". Ricordando quanto accaduto 80 anni fa, l’oratore ha puntualizzato che "la Resistenza è molto più di una guerra civile, è una rivoluzione che abbatte il regime regio-fascista ponendo le basi per la Costituzione repubblicana. Qualcuno ha cercato di spacciare come patrioti i vinti di Salò? Patrioti di cosa? Sono stati servi dei nazisti e, dopo la guerra, di nuovo servi delle trame anti-italiane nella strategia della tensione".

"Il 25 Aprile è il giorno in cui onoriamo il sacrificio di tante donne e uomini che hanno reso possibile il nostro presente di diritti e di libertà – ha aggiunto il presidente della Provincia, Giovanni Palli – Essere liberi oggi significa scegliere ogni giorno la parte giusta della storia: quella della pace, della giustizia e dell’umanità". Il sindaco Michele Lissia ha ricordato come "Pavia ha perso donne e uomini che hanno scelto di non voltarsi dall’altra parte, mentre noi vediamo crescere nuove forme di intolleranza, disuguaglianze, tentativi di riscrivere la storia". Il richiamo di Lissia è alla memoria perché "resti viva. Deve spingerci ogni giorno a chiederci da che parte stare. Noi oggi stiamo dalla parte della libertà, della giustizia sociale e dell’uguaglianza. Da che parte stiamo quando si alzano nuovi muri, si escludono i fragili, si cancellano i diritti?".

Non è mancato un minuto di silenzio per Papa Francesco. Il direttore della Caritas don Tassone ha sottolineato: "Per Francesco la sobrietà era l’accoglienza dei poveri. A Pavia abbiamo mense sempre aperte, dormitori, housing sociale. Grazie alla Liberazione possiamo liberare tante persone in difficoltà".

Manuela Marziani