Reporter pavese ucciso, in campo i russi: "Ogni strada per avere giustizia"

Il caso di Andy Rocchelli. La famiglia dopo l’assoluzione del miliziano ucraino: non molliamo

I genitori del reporter ucciso, Elisa e Rino

I genitori del reporter ucciso, Elisa e Rino

Pavia, 13 dicembre 2020 - «Abbiamo appreso dai media dell’iniziativa giudiziaria russa e ne seguiremo certamente l’evoluzione". La famiglia del fotografo pavese Andrea Rocchelli ha accolto così l’incriminazione per omicidio mossa dal tribunale russo Basmanny di Mosca nei confronti del sergente della Guardia nazionale ucraina Vitaliy Markiv, già condannato in Italia in primo grado a ventiquattro anni di reclusione e poi assolto in Appello per l’omicidio del reporter. Markiv in Italia era accusato di essere stato coinvolto nell’attacco in cui Rocchelli aveva perso la vita insieme al giornalista russo Andrej Mironov il 24 maggio 2014, mentre si trovava in Ucraina nelle vicinanze della città di Sloviansk per testimoniare le condizioni dei civili nel corso della guerra tra nazionalisti e indipendentisti filo-russi. Nello stesso evento era stato ferito il reporter francese William Roguelon, chiamato poi a testimoniare durante il processo di primo grado a Pavia. Secondo il servizio stampa del tribunale moscovita, riportato dall’agenzia di stampa statale Tass, la corte avrebbe accolto "la mozione per l’arresto in contumacia di Markiv ai sensi dell’articolo 105 del codice penale russo – omicidio di due o più persone".

Secondo i media russi, qualora quindi Markiv dovesse essere fermato o estradato dovrebbe scontare una custodia cautelare di due mesi. Intanto in Italia si attendono le motivazioni della decisione dei giudici di secondo grado, che hanno assolto il militare italo-ucraino: "La sentenza ha ritenuto non sufficientemente provate le responsabilità di un sergente della Guardia Nazionale, ma ciò non significa che il caso sia stato risolto, né che la dinamica dei fatti accertata, a nostro avviso, con grande rigore dalle autorità inquirenti, sia stata smentita – spiegano in una nota Rino Rocchelli, il padre del reporter, Lucia la sorella ed Elisa Signori, la madre –. La nostra determinazione nel richiedere giustizia per l’attacco efferato contro Andrea Rocchelli, Andrej Mironov e William Roguelon è pertanto inalterata". Per questo motivo dunque, "d’intesa con la nostra avvocata Alessandra Ballerini non mancheremo di percorrere ogni possibile via per raggiungere questo obiettivo", concludono i familiari del fotografo pavese.

Il dossier sul caso è stato avviato anche in Russia in quanto Mironov, giornalista, attivista per i diritti umani e interprete di Rocchelli sul campo, era cittadino russo. Lo stato dell’Ucraina nel corso del processo italiano si è schierato dalla parte di Markiv, il ministro dell’Interno Arsen Avakov aveva anche presenziato in udienza, così come i Radicali italiani. Vitaliy Markiv era stato arrestato in Italia dal Ros dei carabinieri nel 2017. Rinviato a giudizio l’anno seguente, era stato poi condannato nel luglio 2019: è stato scarcerato il mese scorso in seguito alla sentenza di assoluzione della Corte d’Assise d’Appello di Milano.