Quasi tredici milioni agli iscritti: li deve restituire l’Ateneo pavese

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso dell’Università, confermando la condanna del Tar. Il Coordinamento per il diritto allo studio: "Le tasse richieste non rispettavano i limiti di legge"

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di Manuela Marziani

Ancora una vittoria per il Coordinamento per il diritto allo studio. È stata pubblicata l’altro giorno la sentenza del Consiglio di Stato che, respingendo il ricorso dell’Università di Pavia, conferma in via definitiva la condanna inflitta nel 2020 dal Tar Milano. Di conseguenza l’Ateneo dovrà ora attivarsi per restituire 4,8 milioni agli studenti, quasi 13 milioni sommati ai ricorsi degli anni precedenti. È da un decennio, infatti, che il sindacato studentesco si batte per dimostrare a colpi di carte bollate come le tasse richieste non rispettino il limite imposto dalla legge.

"La normativa prevede che il totale della contribuzione studentesca non possa superare il 20% del Fondo per il finanziamento ordinario – spiega Alessandro Miceli, segretario del Coordinamento per il diritto allo studio - Udu Pavia – In pratica se lo Stato dà 100, l’Ateneo può chiedere al massimo 20. Le università invece hanno cercato di superare per anni tale soglia tramite l’escamotage degli studenti fuoricorso". Nel 2012 il Governo Monti ha introdotto la possibilità di scorporare le tasse pagate dagli studenti fuoricorso previo decreto attuativo del ministero dell’Università che, però, non è mai stato pubblicato.

"Perciò – continua Miceli – lo scorporo degli studenti fuoricorso è illegittimo. La decisione rappresenta un’importantissima vittoria per la nostra associazione. Speriamo ora che l’Ateneo pavese apra una fase di confronto costruttivo, nessuno vuole danneggiare l’Università". Dopo i primi pronunciamenti, a Pavia è stata alzata la no tax area da 13 a 20mila euro di Isee e poi a 22mila, soglia entro cui gli studenti non devono pagare alcuna tassa. Ammesso che rispettino anche i criteri di merito.

"Poi nulla è cambiato – aggiunge Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Unione degli universitari – E ora Pavia è al sesto posto in Italia per le tasse. Questa notizia ci pone nella direzione giusta, verso la gratuità degli studi universitari. Stiamo dimostrando alle istituzioni che la loro condotta degli ultimi anni in termini di contribuzione studentesca costituisce un comportamento discriminatorio e illegittimo che grava sulle spalle degli studenti, in particolare sui fuoricorso". A ogni studente ora spettano circa 100 euro. "Cercheremo di snellire l’iter per non scoraggiare i risarcimenti. E speriamo di avere presto un dialogo con l’Universtà perché noi non vogliamo la guerra bensì il benessere degli studenti".