Pugnalò la moglie per il gatto. Condannato a otto anni

Pugnalò la moglie per il gatto. Condannato a otto anni

Pugnalò la moglie per il gatto. Condannato a otto anni

Otto anni di galera per aver, in un impeto di rabbia, inferto cinque coltellate alla moglie lasciandola per 13 giorni tra la vita e la morte. La vicenda era avvenuta a Ostiano alla fine di luglio dello scorso anno e ha come protagonista Carmelo Marino, 57 anni. La donna, di qualche anno più giovane, si era portata a casa un gattino di pochi mesi che però era sparito. Sospettando che il marito avesse portato via l’animale, gli aveva chiesto ragione della scomparsa del micio e lui per tutta risposta aveva preso un coltello e le aveva inferto cinque fendenti per poi chiamare i soccorsi e i carabinieri. Tutto questo non l’aveva salvato dalla prigione, dove l’uomo, un passato di addetto alle pulizie in una falegnameria di Alfianello (Brescia) e qualche precedente per droga e alcol, era stato rinchiuso in attesa di processo.

Il dibattimento si è svolto ieri davanti al giudice Pierpaolo Beluzzi. In aula il pubblico ministero Chiara Treballi aveva chiesto dieci anni di prigione, mentre l’avvocato dell’imputato, il legale Sante Maugeri, aveva riferito come il suo assistito avesse agito sotto i fumi dell’alcol e avesse scritto alla moglie dal carcere chiedendo ripetutamente scusa. Al termine del dibattimento il giudice ha emesso una sentenza di condanna a otto anni di reclusione. P.G.R.