I genitori erano ricorsi al Tar contro la valutazione finale della figlia al quinto anno delle elementari: promossa, ma con giudizi ritenuti inadeguati. I giudici amministrativi hanno dichiarato improcedibile il ricorso, che risale al 2018. Quell’anno, i genitori dell’alunna che frequentava un istituto comprensivo del Pavese avevano presentato ricorso sia contro la scuola sia contro gli Interni, chiedendo l’annullamento del provvedimento di valutazione finale, delle operazioni di scrutinio e del relativo verbale, oltre che di ogni giudizio valutativo. La domanda cautelare era già stata respinta dal Tar quello stesso anno, perché quasi tutti i voti riportati erano superiori alla sufficienza e si ritenne che la valutazione non potesse influire sul percorso scolastico della bambina. I ricorrenti, che avevano dovuto pagato 2mila euro come spese della fase cautelare, in vista dell’udienza di merito avevano poi dichiarato di rinunciare al ricorso perché non avevano più interesse alla decisione della causa. Ora il ricorso è stato dichiarato improcedibile "per sopravvenuto difetto d’interesse alla relativa decisione".
N.P.