REDAZIONE PAVIA

Gambolò, processione con inchino al boss. Il paese s’indigna, decide il prefetto

Gambolò, i carabinieri declinano l’invito. La Curia: «Una coincidenza» di UMBERTO ZANICHELLI

Questa volta la processione è diventata motivo di scontro

Gambolò, 9 giugno 2016 - Sull'invito per la tradizionale processione di san Getulio, patrono della città, in programma domani sera alle 21.15, era indicato il punto di partenza. Nulla di che, visto che dal 2008 il corteo ogni volta ha origine da un punto diverso della città. Ma a richiamare l’attenzione dei carabinieri, che sono stati come sempre invitati ufficialmente all’evento, è stato il numero civico. Che evidentemente diceva loro qualcosa. E infatti è stato sufficiente un normale controllo per accertare che proprio a quell’indirizzo abita un uomo finito tre anni fa in una maxi-inchiesta del Ros dei carabinieri che ha decapitato una ‘ndrina di Rossano Calabro (Cosenza). In quella operazione erano state arrestate 28 persone e anche quest’uomo, calabrese di origine ma trapiantato in Lomellina, aveva avuto dei guai. In particolare per avere dato appoggio ad un latitante in primo grado era stato condannato alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione. Curiosamente il processo di appello si è aperto proprio ieri a Catanzaro. Insomma una persona nota alle forze dell’ordine.

E’ nata così la necessità di capire la ragione di quella scelta e nei giorni scorsi il capitano Papaleo, comandante della Compagnia di Vigevano ha incontrato il parroco della cittadina lomellina don Paolo Nagari. Un incontro del quale non si fa mistero in Curia. «Si sono incontrati - conferma il portavoce, monsignor Emilio Pastormerlo - e in quella sede è stato ribadito che si è trattato solo di un caso. Intanto è opportuno premettere che dal 2008 la processione in onore di san Getulio si muove da un punto diverso della città e questo in accordo con le indicazioni di papa Francesco che ha raccomandato di non dimenticare le periferie. E così è stato fatto anche in questo caso. La via prescelta è infatti una di quelle più esterne della città. Ciò detto - continua monsignor Pastormerlo - l’indicazione del numero civico è puramente indicativa: molto dipendenderà dal numero dei partecipanti all’evento. In quel caso il corteo potrebbe muoversi da un punto diverso». Insomma si sarebbe trattata di una pura casualità.

Ad ogni buon conto, per ragioni di protocollo ma anche di opportunità, sembra che i carabinieri declineranno l’invito a partecipare, almeno ufficialmente all’evento, perché la loro presenza potrebbe essere necessaria per l’ordine pubblico, come di norma in eventi che coinvolgono molte persone. E quello di Gambolò è tra questi. La devozione per il santo patrono è antichissima e risale alla fine del Seicento. Sino al 2012 le spoglie del santo venivano portate in processione ogni 25 anni, arco temporale che è stato ora ridotto a 10 anni. Un momento particolarmente sentito dalla comunità gambolese al quale, almeno per quest’anno, i carabinieri non parteciperanno in via ufficiale. Il caso emerso nelle ultime ore potrebbe essere portato già questa mattina all’attenzione del prefetto che potrebbe anche prendere decisioni in merito.