MANUELA MARZIANI
Cronaca

Pride Week e corteo. Di Cioccio è la madrina

L’attrice e speaker radiofonica, che ha scoperto a 28 anni di essere sieropositiva presenterà il suo libro e parteciperà alla sfilata per le vie della città.

Sarà Elena Di Cioccio, l’attrice, speaker radiofonica e conduttrice tv che a 28 anni ha scoperto di essere sieropositiva, la madrina del Pride in programma sabato 1° giugno. "Sono felicissima - ha detto in un video d’annuncio -. Vogliamo portare per le strade di Pavia tutta l’energia delle persone che ogni giorno combattono per vedere i loro diritti riconosciuti".

"Coinvolti? Todes contro l’indifferenza" sarà il tema della manifestazione, preceduta da una settimana ricca di eventi. La Pride Week, dal 25 al 31 maggio, prevede appuntamenti di socializzazione e confronto che coinvolgeranno la cittadinanza insieme a una "comunità che crea spazi sicuri e costruisce reti per non abbandonare nessuno", come si legge nel manifesto politico. L’obiettivo, continua il documento, è che "le persone intorno a noi ci vedano, perché fa paura solo chi non si conosce".

Da sabato giochi da tavolo, di ruolo, aperitivi e pizzate. Lunedì 27 alle 17 appuntamento con la European Testing Week, uno sforzo collettivo europeo sostenuto da Coming-Aut per incoraggiare e promuovere la consapevolezza sui benefici dei test precoci per Hiv e sifilide. Il progetto +TxT sostenuto dall’8xmille di Unione Buddhista Italiana, per la salute sessuale di tutte le persone, promuove una rete di servizi territoriali dedicati alla prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse e alla promozione della salute sessuale.

Il test si rivolge a un target considerato ad alto rischio, a volte poco visibile, che incontra molti ostacoli nell’accesso ai servizi di prevenzione, diagnosi e cura: la popolazione lesbica, gay, bisessuale, transgender, intersex, con particolare riferimento ai sex workers. "I test - spiega Niccolò Angelini, responsabile del progetto - sono immediati e anonimi, aperti a tutti, anche a persone eterosessuali e cisgender. L’ambiente in cui si svolgono è sicuro e riservato, non giudicante, non medicalizzato, aiuta a superare paure e ritrosie: la nostra sede è accogliente, calda e colorata, garantisce la riservatezza e si avvale di operatori che usano un linguaggio inclusivo". L’iniziativa vuole far diventare i test una buona abitudine, almeno 2 volte l’anno, soprattutto per chi ha una vita sessuale attiva.

Prima del Pride, venerdì 31, sarà presentato, il libro di Elena Di Cioccio “Cattivo sangue“, un’autobiografia graffiante sulla convivenza con l’Hiv.