MANUELA MARZIANI
Cronaca

Premio Burgio a Liliana Segre: "La mia infanzia fu breve. Poi la vita vince sempre"

Applausi alla senatrice in università per il suo impegno per i più piccoli: "Ero una bambina molto curata. Per ogni brivido si chiamava il pediatra".

Premio Burgio a Liliana Segre: "La mia infanzia fu breve. Poi la vita vince sempre"

Un momento dell’intervento della senatrice Liliana Segre

Pavia – "Ero una bambina molto curata, seguita. Per ogni brivido veniva chiamato il mio pediatra, il dottor Lovati. Poi il dottor Lovati non ha fatto più parte della mia infanzia". Il pensiero di Liliana Segre ieri è corso al suo pediatra. Ha ripensato al suo medico in un’aula magna dell’Università gremita di professionisti nella cura dei bambini per un’occasione molto speciale, il premio “Dalla parte dei bambini“ intitolato al professor Giuseppe Roberto Burgio, fondatore della scuola pediatrica pavese e grande innovatore della pediatria italiana. Il riconoscimento, alla quarta edizione e tributato ogni due anni, in questo 2024 è andato alla senatrice a vita.

"A quasi 8 anni è finita la mia infanzia - ha aggiunto Liliana Segre in tailleur grigio -. Dopo aver fatto la prima e la seconda elementare, ho saputo che ero stata espulsa. Da allora qualunque bambino io incontri o veda, mi chiedo come sia il suo mondo. Qualunque bambino, sotto qualunque cielo si trovi, qualunque sia il suo credo, il suo colore, la sua nazionalità, ha la vita davanti. Anzi avrebbe la vita davanti, se gli adulti gli permettessero di diventare grande". Per la sua attenzione al mondo infantile, Liliana Segre ha ricevuto una scultura dorata dell’artista Maurizio Fusari, che rappresenta l’albero della vita dalle solide radici.

"Da futura bisnonna di una bambina - ha proseguito la senatrice a vita -, io che ho avuto la fortuna di diventare mamma, nonna e ora bisnonna, dico che la vita vince sempre". La vita, quella che il professor Burgio ha difeso. "A Pavia la pediatria ha una storia più che secolare - ha sottolineato il rettore Francesco Svelto - ma ha sempre saputo unire l’attenzione clinica con la sensibilità etica e sociale". "I bambini rappresentano il futuro - ha sottolineato in un videomessaggio il ministro dell’Università Anna Maria Bernini - e sono le prime vittime quando viene sottratto loro il futuro con le guerre, che non sono solo frutto della malvagità degli uomini, ma della rassegnazione". A guidare la cerimonia il direttore della pediatria pavese Gianluigi Marseglia che ha accolto i vincitori delle passate edizioni Ezio Greggio e Ferruccio de Bortoli. "Quando è nato mio figlio - ha raccontato Greggio -, che è nato a termine con un leggero problema, ho scoperto le terapie neonatali. In 30 anni con il mio gruppo abbiamo aiutato 80 ospedali italiani e altri nel mondo".