"Vorremmo essere protagonisti, soprattutto quando si tratta di evidenziare le difficoltà in cui si dibattono le imprese vitivinicole dell’Oltrepò Pavese. Non essere considerati comparse." Non usa mezze parole il presidente della Cantina Torrevilla Massimo Barbieri a proposito del convegno dell’altro ieri organizzato da Coldiretti su “Il futuro del vino dell’Oltrepò Pavese“. Barbieri, invitato a intervenire, ha lasciato polemicamente la sala convegni: "Il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini e l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi erano già andati via – evidenzia Barbieri – Sarei intervenuto per dire cose che i produttori ben sanno e per cui stanno soffrendo".
Diverse le criticità secondo Barbieri, che pure guida una delle realtà più solide dell’Oltrepò dove è appena stato inaugurato un innovativo wine point, “La Genesia“. "Innanzitutto l’irrisolta questione dei costi di produzione, che stanno diventando insostenibili per molte aziende a fronte di ricavi inadeguati", dice il presidente di Torrevilla. Che non a caso evidenzia un rischio di grande portata: "Le aziende più in difficoltà sono quelle che operano nelle zone di collina, dove i costi di produzione sono più alti. C’è la sensazione che, in collina, decine di ettari a vigneto possano essere abbandonati perché non più redditizi. Con pesanti ripercussioni anche sulla vulnerabilità dei territori interessati".
Ma l’elenco dei problemi è lunghissimo: "Ad esempio ci sono aziende in difficoltà perché devono ancora incassare i rimborsi assicurativi delle calamità 2022", aggiunge Barbieri.
Che fare? "Non avevo la pretesa di ottenere risposte immediate in un convegno. Però almeno aprire una discussione su fatti concreti, che pesano enormemente sulle spalle delle aziende dell’Oltrepò. La posta in palio è ben più grande e critica dei dati sul boom degli spumanti. Buona notizia ma sono 500mila bottiglie a fronte di un settore che produce 800mila quintali di uve all’anno".
Pierangela Ravizza