U.Z.
Cronaca

Pilota morto, dall’Argentina era dovuto fuggire

L’ex moglie di Saurin rivela: militavamo nel partito trotkista. Mi ha insegnato come si vive

Gustavo Saurin

È stata per 30 anni la sua compagna di vita ed è la madre dei due figli, Natalia ed Emiliano. Silvia Levenson è stata la moglie di Gustavo Saurin, il pilota dell’idrovolante caduto domenica pomeriggio nella zona della Buccella. Nello schianto è morto anche Generoso Vitagliano, 25 anni, operaio di Vigevano. Era con lui perché gli amici gli avevano regalato un volo per il suo compleanno. Silvia e Gustavo si erano conosciuti giovanissimi, lei appena 15enne. Lui aveva 24 anni. Ad unirli oltre all’amore anche la fede politica.

"Eravamo attivisti del partito trotkista di Buenon Aires – racconta – e abbiamo lasciato il nostro Paese per questioni politiche". Negli anni ’80 in Argentina c’era la dittatura dei colonnelli. La scelta di Vigevano è stata casuale, come ricorda la figlia Natalia, 44 anni, che ora vive in Liguria. "Abbiamo conosciuto in nave alcune persone che abitavano a Vigevano e abbiamo deciso di fermarci lì. L’idea di mamma e papà era di ritornare in Argentina. Invece siamo rimasti per sempre". Gustavo e Silvia sono stati sposati per trent’anni. Poi le loro strade si sono divise ma sono rimasti legati.

"Gustavo mi ha insegnato a inseguire i miei sogni – ricorda l’ex-moglie – e di farlo con determinazione, esattamente come lui faceva col volo. E’ morto seguendo la sua grande passione. Sorrideve e diceva spesso “el mundo es nuestro“ e che credo davvero che lo sia, anche solo per la durata di un sorriso". Saurin era ai comandi del SeaMax M22 anfibio col quale solcava i cieli di mezza Europa. Ci andava in vacanza o lo usava anche solo per un salto al mare. E poi lo si trovava sempre, lui ormai pensionato, all’aviosuperficie della frazione Morsella. Poche settimane fa la struttura aveva ottenuto il riconoscimento Enac e attorno al suo futuro c’erano molti progetti.