Quando una persona viene a mancare sono loro che si occupano dell’inumazione o delle esumazioni, ma operano senza guanti, mascherine, divise, scarpe antinfortunistica e, fino al primo pomeriggio di ieri, aspettavano pure gli stipendi. Sono molto arrabbiati i 5 lavoratori di San Giovannino, alcuni dei quali operano da diversi anni, che dal 1° aprile sono passati alle dipendenze della Sant’Elena Service group, azienda della provincia di Napoli, subentrata alla Cooperativa sociale Silvabella della provincia di Pavia. "Dei 5 lavoratori - ha spiegato Sabina Bertolini segretaria del Sindacato di base - 4 si occupano dei funerali e uno delle luci, mentre al verde pensa Asm. Sono operatori che svolgono un servizio essenziale e che devono avere i dispositivi di sicurezza. In caso di mancata fornitura o utilizzo improprio dei dpi, il datore di lavoro rischia l’arresto da 3 a 6 mesi o un’ammenda da 2.192 a 5.480 euro e anche la stazione appaltante viene sanzionata". Ieri, appena è partita la mail con la quale il sindacato informava l’amministrazione della situazione, l’assessore ai Servizi cimiteriali Rodolfo Faldini ha voluto incontrare i lavoratori per sentire dalla loro voce i problemi. Contemporaneamente Bertolini è riuscita ad avere il numero di telefono della ditta appaltatrice e ha chiamato: "Si sono scusati sostenendo di non aver ricevuto gli Iban, che in realtà avevano e hanno promesso una distinta dei pagamenti effettivamente arrivata". Se non avessero ricevuto lo stipendio di aprile, il Sindacato di base avrebbe proclamato lo stato d’agitazione e aperto la procedura in prefettura. "Adesso aspettiamo i dpi per lavorare in sicurezza – ha concluso Bertolini –. Questi lavoratori devono avere anche il tfr che la precedente ditta appaltatrice non ha ancora pagato". M.M.
CronacaPagati gli stipendi agli addetti del cimitero. Mancano ancora i dispositivi di protezione