MANUELA MARZIANI
Cronaca

Il senatore Pillon a Pavia: presidio di "Non una di meno" ad accoglierlo

Venerdì 12 aprile in aula Magna il primo incontro in un'Università

Gli attivisti di Non una di meno

Pavia, 9 aprile 2019 - Sarà accolto del comitato "Non una di meno" non solo di Pavia, ma pure di altre città lombarde il senatore Simone Pillon che alle 15 di venerdì 12 aprile interverrà nell'aula Magna dell'Università per parlare del decreto che porta il suo nome. "Lo aspetteremo in piazza Leonardo da Vinci - ha detto l'attivista Rossella Cabras - dove terremo un presidio. Se poi sarà possibile,cercheremo di entrare nell'aula per parlare con il senatore. Non siamo d'accordo che questo personaggio abbia l'agibilità politica in città" .

Secondo le attiviste il decreto Pillon nega alla donna la possibilità di accedere alla separazione in modo rapido. "Se il decreto venisse approvato - ha aggiunto Cabras - per separarsi ci si dovrebbe rivolgere ai mediatori familiari pagati dalla donna e questo andrebbe a scapito di chi è maltrattata e delle più povere. Inoltre, sempre in caso di separazione, i bambini dovrebbero stare 15 giorni con un genitori e 15 con un altro e a scegliere saranno i giudici, non i genitori" . Contestata anche la cancellazione dalla legge di bilancio del bonus baby sitter:  "Una famiglia modesta non può pagarsi la baby sitter - ha aggiunto Angela Marinoni -. Questo taglio è contro la maternità" . 

E anche il Coordinamento per il diritto allo studio ha deciso di scrivere una lettera aperta al rettore Fabio Rugge sul caso Pillon. "Come rappresentanti degli studenti - hanno scritto -, siamo stupiti e delusi che sia stato organizzato un dibattito con il senatore nell'Università di Pavia, per di più durante il periodo elettorale. Non siamo contro il confronto democratico, però i dibattiti devono essere fatti nei luoghi e nei momenti opportuni. L'Università non è un talk show, ma un luogo d'insegnamento, cultura e scienza. Quale apporto didattico o scientifico porterebbe l'organizzatore del Family day alla comunità accademica pavese? Siamo ancora in attesa di risposta". Parallelamente alla lettera al rettore, è stato anche lanciato un appello pubblico contro le posizioni del senatore per la prima volta in Italia in un'Università.