Persecusioni alla ex, 44enne a processo per stalking

L’uomo si sarebbe pure spacciato per un carabiniere per contattarla sul posto di lavoro

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Aveva telefonato al posto di lavoro dell’ex fidanzata spacciandosi per un carabiniere che doveva segnalare un furto, solo per poter entrare in contatto con lei contro la sua volontà. Non solo: aveva cercato di farsi investire dalla donna e, in un’altra occasione, l’aveva molestata mentre lei era a passeggio con il cane. Mesi di tensione, che avevano portato lei a cambiare le proprie abitudini di vita e, infine, a denunciare la situazione. Ora la vicenda, che si è svolta da settembre a ottobre con una pluralità di episodi contestati, è oggetto di un processo a Pavia: prima udienza giovedì, in rito abbreviato, la discussione sarà il 26 aprile.

Alla sbarra con le accuse di stalking e violenza sessuale un 44enne, accusato dall’ex compagna 45enne, entrambi del Pavese. L’uomo da novembre è sottoposto al divieto di avvicinamento alla ex e ai luoghi da lei solitamente frequentati, ma violando la disposizione è finito ai domiciliari e poi in carcere.

Tra i comportamenti denunciati dalla donna, gli insulti reiterati in mezzo alla strada, come quando, secondo le accuse, lui si presentava sotto casa di lei per urlarle offese. Per due volte, in base alle contestazioni, avrebbe tirato sassi alla sua finestra a notte fonda.

In un’altra occasione si è buttato davanti all’auto della donna che, avendolo colpito, si era fermata in attesa dei soccorsi, e lui aveva preso a calci una portiera. Il processo è stato avviato rapidamente in base a “Codice rosso“.

La difesa dell’uomo, affidata al legale Pierluigi Vittadini, ha chiesto "la revoca delle misure cautelari perché il mio assistito si è mostrato pentito e per consentirgli di andare a lavorare ed eventualmente risarcire il danno".

Nicoletta Pisanu