La Consulta dei pendolari: "Basta treni da terzo mondo"

Broni, il sindaco Riviezzi: "Porteremo in Co nsiglio comunale il regolamento del nuovo organismo e apriremo q uindi alle candidature dei cittadini"

Pendolari spesso al freddo sulle banchine ad attendere i treni in forte ritardo

Pendolari spesso al freddo sulle banchine ad attendere i treni in forte ritardo

Broni (Pavia) - Un’ora in treno per 70 km anche se, spesso (80% dei casi a dicembre 2021), diventano di più, fino ad un’ora e mezza. Peggio in bus. Per i pendolari dell’Oltrepo, da e per Milano, è sempre peggio. Situazione certificata anche nelle ultime riunioni. Dal Consiglio comunale di Broni è scaturita l’ennesima proposta. "Nelle prossime settimane – anticipa il sindaco di Broni, Antonio Riviezzi – porteremo in Consiglio comunale il regolamento della nuova Consulta, per poi aprire la fase delle candidature di chi vorrà farne parte: alcune persone hanno già dato la loro disponibilità. Parallelamente verrà riattivato il tavolo di lavoro con le altre amministrazioni pubbliche dell’Oltrepo. Quello del trasporto pubblico, su gomma e rotaia, è un fronte che ci ha visti energicamente impegnati nel precedente mandato e che ora vogliamo rilanciare con forza. Del resto, si tratta di un argomento molto avvertito, perché incide sulla qualità di vita. Purtroppo continuo a ricevere segnalazioni su disagi e problematiche che si ripetono da anni: ritardi, cancellazioni, carrozze poco riscaldate. Con la Consulta dei pendolari andremo a istituzionalizzare i rapporti con le persone che viaggiano quotidianamente per studio o lavoro, così da vagliare in modo costante disservizi e mancanze". Per qualcuno è l’ennesimo tentativo per affrontare una situazione che, nel tempo, è solo peggiorata.

"C’è almeno una novità – fanno sapere alcuni pendolari – forse saranno chiamati a fornire pareri quelli che subiscono gli effetti negativi dei disservizi cioè i pendolari". Non è mistero che diversi Comuni prevedono una delega speciale ad un consigliere designato a seguire i problemi dei pendolari. Ma con scarsi risultati. Il numero dei pendolari da Stradella o da Broni, nel frattempo, causa Covid (e conseguente smart working) negli ultimi 2 anni si è dimezzato e fra un’emergenza e l’altra, un treno su 3 è stato soppresso. La linea Depretis (così chiamata la Bressana–Broni lungo l’itinerario Milano-Stradella) è stata potenziata con investimenti e prolungate chiusure di mesi, però i tempi di percorrenza restano quelli di 20 anni fa, ma solo se i treni sono in orario. Si dice che il potenziamento sia stato fatto solo in funzione dell’aumentato trasporto merci. Su 6 stazioni situate lungo il tracciato, solo una (Bressana Bottarone) è presidiata. Non mancano, però, nuove proposte tipo estendere il servizio della linea S13 (quella che collega Pavia a Milano) fino a Stradella. Un treno ogni mezz’ora. "Ma il problema è che quel treno ci sia e non sia soppresso all’ultimo" fa sapere un pendolare di vecchia data.