MANUELA MARZIANI
Cronaca

Pavia, il racconto choc della donna trans aggredita: “Mi ha messo le mani al collo”

In città è allarme omofobia dopo l’ennesimo caso. L’episodio è avvenuto nel piazzale della stazione. La vittima presa a pugni, insultata e minacciata. Per i volontari c’è "un clima pesante"

Noemi mostra i segni lasciati sul collo dall’aggressione che ha subito a Pavia

Noemi mostra i segni lasciati sul collo dall’aggressione che ha subito a Pavia

Pavia – “Mi ha aggredito, mi ha insultato, mi ha messo le mani al collo". Lo racconta sotto choc una donna transessuale di 38 anni di Pavia. A poco più di tre mesi dall’ultima aggressione omofoba avvenuta nel piazzale delle stazione, accade ancora una volta a Pavia, in modo ancora più violento. L’incubo si materializza domenica pomeriggio intorno alle 17.30, quando Noemi, volontaria dell’associazione Coming-Aut, ha accompagnato la fidanzata a prendere il treno. Dopo averla salutata, Noemi ha ripreso l’auto "per tornare a casa e mi sono trovata davanti un’automobile in divieto all’ingresso del parcheggio a destra del piazzale". La vettura ostruiva il passaggio e lei ha "sorpassato contromano" perché non poteva "fare diversamente".

La 38enne, alla guida della propria vettura, si è avvicinata per fare notare all’altro, un uomo tra i 45 e i 50 anni al volante della Bmw, di spostarla e che se avesse fatto un incidente sarebbe stata colpa sua. "L’uomo è sceso dall’auto – ha raccontato Noemi – e si è scaraventato contro di me, mi ha urlato ‘frocio, ti ammazzo, ricchione handicappato, ti ammazzo“. Poi ha aperto la portiera della mia auto e mi ha tirato dei pugni. Poi con violenza ha sradicato la maniglia e mi ha preso per il braccio, procurandomi lividi evidenti. Supportato da un ragazzo, forse suo figlio che nel frattempo l’aveva raggiunto, ha quindi continuato a insultarmi. Quando mi sono spostata poco più avanti per chiamare la polizia, mi ha raggiunta e mi ha presa per il collo, lasciandomi dei segni evidenti".

Soltanto in quel momento qualcuno interviene in difesa dell’aggredita. "Un uomo che era nel parchetto si è avvicinato per cercare di calmarlo e l’aggressore, è risalito in auto ed è ripartito". Noemi intanto si presenta al pronto soccorso e ieri, dopo aver raccontato quanto accaduto allo sportello legale di Coming-Aut, ha annunciato la formalizzazione della denuncia. "Ho filmato la targa". "Come volontaria e operatrice alla pari del nostro sportello trans – ha detto Cecilia Bettini, vicepresidente di Coming-Aut e responsabile dello Sportello trans – Noemi ha scelto di denunciare pubblicamente l’aggressione subita: un gesto politicamente importante che speriamo possa essere utile nel contrasto ai fenomeni, ancora numerosi, di transfobia".

Il presidente dell’associazione Davide Podavini, invece ha puntato l’attenzione sull’ennesima aggressione violenta in città: "Tanti casi per un clima di odio che legittima espressioni e azioni violente contro chi vive una condizione di minoranza". Se in aiuto di Noemi è intervenuto un passante, all’inizio di giugno quando una coppia è stata aggredita verbalmente da un uomo, tutti coloro che avevano assistito si erano mostrati indifferenti. Non si è voltata dall’altra parte, invece, un’insegnante che poche sere fa in piazza a Cava Manara, sempre nel Pavese, aveva sentito insultare pesantemente alcune ragazze. È intervenuta ed è stata stesa da un pugno sul naso. "Solo se tutti faranno sentire la loro voce per fermare questa ondata di prepotenza brutale – hanno commentato Maura Cattanei, presidente di Anffas, e Fabio Pirastu, presidente di Uildm – potremo vivere in una società civile. La nostra città è un’altra, fatta di persone che comprendono i valori dell’inclusione".