PIERANGELA RAVIZZA
Cronaca

Pavia, premiati ospedale e casa di riposo

L’onorificenza per San Contardo consegnata per l’impegno profuso durante l’emergenza Covid.

di Pierangela Ravizza

"Cento lunghissimi giorni, con ferite profonde, ma affrontati in modo encomiabile da tutto il personale medico e sanitario." Così il direttore generale dell’Asst di Pavia Michele Brait ha sintetizzato, fornendo anche alcuni dati significativi, quello che l’ospedale di Broni-Stradella, trasformato in uno degli hub, ha fatto durante l’emergenza da Covid-19. Numeri da effetto: 450 accessi solo per il Covid al Pronto soccorso; un’ottantina di posti letto sempre occupati al 100 per cento; dal 24 febbraio, data del primo caso accertato, al 5 giugno quando è stato dimesso l’ultimo dei ricoverati, oltre 400 i pazienti, alcuni provenienti anche da province come Lodi e Cremona, curati all’ospedale di Stradella.

Ieri sera la solenne consegna dell’onorificenza di San Contardo da parte del sindaco di Broni, Antonio Riviezzi, presente il consigliere regionale Ruggero Invernizzi, la direttrice generale dell’Ats Pavia Mara Azzi, la direttrice sanitaria dell’ospedale Barbara Russo e il primario di Medicina generale dell’ospedale Giovanni Ferrari che con la sua équipe, supportata anche da altri medici, ha retto lo sforzo continuo, 24 ore su 24, per oltre tre mesi. Il sindaco di Broni ha ricordato anche l’impegno dei volontari, oltre 140, e il ruolo importante svolto dal dottor Maurizio Campagnoli che è stato il consulente del Comune durante l’emergenza. L’onorificenza di San Contardo, con la medesima motivazione ovvero un grazie per l’impegno e lo sforzo fatto durante la fase acuta dell’emergenza Covid, è andato anche alla Residenza sanitaria per anziani “Fondazione Cella“, una delle più grandi della provincia di Pavia, rappresentata dalla presidente Anna Maria Filighera.

Numeri eclatanti anche per le Rsa dell’Oltrepo, come ha ricordato Giovanni Belloni, già presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Pavia e consulente della “Cella“. In sei Rsa, durante l’emergenza, su 240 asintomatici, l’80% positivo al sierologico, sono poi risultati poi negativi al tampone; mentre per sanitari e personale infermieristico sono stati effettuati 338 test sierologici, di cui il 38% positivi, ma poi anche in questo caso con tampone negativo. C’è anche un record: una paziente di 106 anni, ricoverata a Broni e guarita dal Covid.