Arrestato su una spiaggia ligure il marocchino sfuggito al blitz di Parona

Accusato di tentato omicidio aggravato. Avrebbe fatto parte del commando che gambizzò un connazionale per questioni di droga

Operazione dei carabinieri

Operazione dei carabinieri

Pavia - Era sfuggito al blitz di Parona perché era partito il giorno prima per le vacanze. E nel tardo pomeriggio di mercoledì, 20 luglio, è stato arrestato in spiaggia a Marinella di Sarzana (in provincia della Spezia, in Liguria). Hamid Aboulkacem, marocchino 32enne, è accusato di tentato omicidio aggravato, in concorso (dei 3 connazionali già arrestati il 9 luglio a Parona), per i fatti del 26 aprile scorso, quando in località Casoni Nuovo di Broni, in un cascinale abbandonato, era stato gambizzato a colpi di fucile M.D., 30enne marocchino, poi soccorso a Barbianello, scaricato dall'auto del complice in fuga, attirato in trappola per la restituzione dell'auto che gli era stata rapinata il giorno precedente dal quarto arrestato nel blitz del 9 luglio a Parona.

Il movente degli spari

"Una faida tra bande concorrenti per il controllo delle piazza dello spaccio" spiegano i carabinieri del reparto operativo - nucleo investigativo, del comando provinciale di Pavia, che nella mattinata di oggi, sabato 23 luglio, hanno comunicato l'arresto eseguito dai militari della compagnia di Sarzana, dove il fuggitivo è stato rintracciato. "Un cerchio - proseguono i carabinieri - che si chiude con la disarticolazione della banda e la fine della scia di sangue ad essa correlata. Operazione tanto più necessaria poiché i sodali stavano tentando ancor più di assicurarsi il controllo delle campagne del Bronese minacciando di utilizzare le armi contro chiunque vi entrasse e così rischiando di coinvolgere ignari cittadini".

L'asse Broni-Luino

Violenze commesse non solo nel Pavese. "Tutti gli arrestati - spiega ancora la nota dei carabinieri di Pavia - avevano anche una zona di spaccio in luoghi silvestri di Luino (Varese) e anche lì con uso di armi e intimidazioni esercitavano un controllo ferreo del territorio, tanto da arrivare a torturare un altro cittadino straniero per circa 12 ore staccandogli quasi un orecchio poiché loro concorrente, mentre un italiano veniva seviziato poiché sospettato di avere collaborato con le forze di polizia. Infatti i carabinieri di Luino, hanno proceduto il giorno in cui è stata effettuata l'operazione in Parona, a notificare nella sede dei loro colleghi di Pavia tre fermi del pubblico ministero di Varese per tortura, sequestro di persona, rapina, droga e altro, visto che gli stessi erano sino ad allora sempre riusciti a sottrarsi, vivendo alla macchia anche in ripari di fortuna siti in zona montuosa e venendo giudicato estremamente pericoloso tentare di fermarli in loco vista la disponibilità di armi".